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Troppo amore, il primo film del ciclo Mai per amore, stasera su RaiUno con Antonia Liskova e Massimo Poggio – FOTO

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2012-03-27

Nel precedente articolo, vi abbiamo presentato a grandi linee il ciclo di quattro film tv, coprodotto da Rai Fiction e Ciao Ragazzi, dal titolo Mai per amore, incentrato sul delicato tema della violenza sulle donne ed in partenza da questa sera, a partire dalle ore 21:10 circa sulla prima rete Rai con la pellicola Troppo …

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Nel precedente articolo, vi abbiamo presentato a grandi linee il ciclo di quattro film tv, coprodotto da Rai Fiction e Ciao Ragazzi, dal titolo Mai per amore, incentrato sul delicato tema della violenza sulle donne ed in partenza da questa sera, a partire dalle ore 21:10 circa sulla prima rete Rai con la pellicola Troppo Amore. Il film che apre il ciclo, vede la regia di Liliana Cavani e l’interpretazione di Antonia Liskova e Massimo Poggio e, come anticipato, sarà incentrato sul tema dello stalking.

La storia narrata, vede protagonista Livia, una normalissima ragazza 28enne, ed Umberto, affascinante 40enne. Tra i due, nascerà una grande storia d’amore, destinata tuttavia a trasformarsi in un amore malato, ossessivo, eccessivo, da parte dell’uomo. Umberto, inizierà così ad impadronirsi della vita di Livia e della sua stessa anima, fino a distruggere totalmente la sua esistenza. Si legge nel comunicato relativo al primo film del ciclo:

In questo episodio abbiamo voluto affrontare il tema dello Stalking (un modo di impadronirsi della vittima, seguendone le tracce e i movimenti come in una caccia, e di legarla a sé, qualche volta fino alla morte) che è una delle forme di violenza sulle donne più sottili e dilanianti. Nel racconto mostriamo come Umberto attraverso un lavoro lento ma implacabile, priva la sua donna della propria identità e della sua autonomia. Dapprima minando le sue certezze sul piano psicologico, arrivando a distruggere l’identità stessa della persona. Poi intervenendo sul piano fisico, limitando i suoi movimenti, isolandola, allontanandola dagli amici, dai parenti, perfino dal lavoro, per averla completamente in suo potere. E seguiamo anche il percorso di Livia che, ricattata dalle dichiarazioni d’amore assoluto di Umberto, spaventata e blandita, non riesce a capire la trappola che le è stata tesa, ma poi, faticosamente, prende coscienza e si libera, anche mettendo in discussione il suo ruolo di donna, così come viene percepito normalmente dalla società che la circonda. Quella che al principio sembra una semplice storia d’amore, si trasforma gradualmente nel racconto dell’ossessione di un cacciatore che insegue la sua preda, pronto a divorarla, in un estremo gesto di amore malato.

Spiega la regista Liliana Cavani:

Lo stalking (che è il tema di Troppo amore) è l’amore del persecutore, cioè del partner che una volta conquistata una donna la considera propria, un oggetto suo come se l’avesse comprata. Ne controlla la mente e i movimenti. Non riesce più ad accettare che la “sua donna” abbia una personalità autonoma. La considera sua come può accadere col cane ma peggio perché gli viene naturale picchiarla se non gli ubbidisce.

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