Festival di Sanremo
Sanremo 2013, i voti alle canzoni che passano il turno: Annalisa, Gazzè e Malika premiati a pieni voti
Valentina Gambino 14/02/2013
Ieri sera, senza polemiche né altro da ricordare è andata in onda la seconda serata del Festival di Sanremo, kermesse musicale condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Per l’occasione, dopo una puntata (la prima), ieri è arrivata anche la bonazza di turno, l’ex fidanzata di Leonardo Di Caprio, Bar Refaeli che in conferenza aveva […]

Ieri sera, senza polemiche né altro da ricordare è andata in onda la seconda serata del Festival di Sanremo, kermesse musicale condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Per l’occasione, dopo una puntata (la prima), ieri è arrivata anche la bonazza di turno, l’ex fidanzata di Leonardo Di Caprio, Bar Refaeli che in conferenza aveva detto di saper suonare la batteria e poi sul palco, ha preso le bacchette che ha casualmente agitato per esattamente 4 secondi un po’ qua e un po’ là. Non lo so, mi sono sembrati soldi buttati via, ma davvero. Personalità zero, socializzazione idem, bellezza? Uhm… non mi dice proprio nulla, ma forse a me in realtà, non deve dire proprio niente.
La puntata è stata abbastanza tranquilla. Beppe Fiorello ha aperto interpretando Modugno e Beppe Fiorello ha chiuso interpretando Modugno. Nulla di monotono insomma. Ed invece sì perbacco, io mi sono annoiata come non mai. Ma perché nessuno lo scrive? Non posso credere di essere stata l’unica, o forse sì? Vedere Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sbuffare e irritarsi non poco ogni volta che gli tocca rispiegare il regolamento mi provoca un fastidio, ma un fastidio che non potete nemmeno immaginare. Mi pare che sono stati abbondantemente pagati no? Inoltre, mi sembrano sempre stanchi, ma intendo proprio fisicamente. Quando l’anno scorso, Gianni Morandi (c’avrà almeno 15 anni in più di loro, no?) con le sue manone teneva in piedi il Festival fino all’una. Ma vabbè, dopo il “salto” i voti dei 7 Campioni in gara, buona lettura!
I Modà ieri sera hanno passato il turno con Se si potesse non morire. Look tra il ricercato e il casual. La canzone è in perfetto stile Modà, leggermente angosciante, romantica se sei allegro, perché se sei un attimo depresso è la fine. Che aggiungere? Lo stile resta quello, con certe perle: “Se anche i baci si potessero mangiare ci sarebbe un po’ più amore e meno fame”. Non aggiungo altro, solamente che, magari ‘sti qua vincono. Lo so, che volete farci.
VOTO: 4
Simone Cristicchi ha proseguito la gara con La prima volta (che sono morto). Lui sul palco, con i suoi riccioli e la sua cravatta rossa, canta un pezzo che parla di morte con un’ironia che probabilmente non si sentiva dai tempi di Rosso di Niccolò Fabi. Lo stile però, anche in questo caso è inconfondibile, e Cristicchi rimane un bravo cantautore, questo è indiscutibile.
VOTO: 7
Malika Ayane con E se poi prosegue la gara (anche se io preferivo il primo brano Niente). Di nero vestita, con un biondo più deciso che forse le sta anche meglio. Lei appare sempre delicata e raffinata ed il pezzo è molto radiofonico, decisamente pop (e non è affatto un male) ed arriva sicuramente di più rispetto al primo brano, più intimo e ricercato. Buon pezzo comunque, e buona interpretazione.
VOTO: 7+
Gli Almamegretta passano il turno con Mamma non lo sa, pezzo scritto dagli stessi a differenza dell’altro che portava la firma di Zampaglione. Loro sono molto particolari oltre che unici nel loro genere. Il pezzo fa molto centro sociale, ma ci sta. Strizza l’occhio al reggae ma anche al rock. Raggiungono comunque la sufficienza.
VOTO: 6
Max Gazzè passa il turno con Sotto casa, anche se personalmente, anche in questo caso, preferivo il secondo pezzo, I tuoi maledettissimi impegni. Max comunque si riconferma come sempre, non delude mai. Un pezzo che sicuramente rimane in testa, in stile “tormentone”, anche se non amo associare questa parola ad un cantautore bravo e geniale come Gazzè. Il pezzo ha una sua storia ben precisa, divertente ma anche con un significato chiaro, trattato con ironia, quella che contraddistingue il cantautore in molti brani del suo repertorio.
VOTO: 7+
Annalisa è al suo primo Festival di Sanremo, arriva sul palco bellissima ed apparentemente emozionata al punto giusto. Anche in questo caso ho amato molto di più Non so ballare (e il mio voto in quel caso sarebbe stato 9), mentre Scintille è sicuramente un buon pezzo, specie perché Annalisa, diciamocela potrebbe cantare qualsiasi cosa (no, non scriverò anche le Pagine Gialle… ops!). La canzone è molto ritmica e sicuramente lascia la traccia che avrebbe dovuto lasciare. La sua voce (nonostante si continui ad associarla a Mina, etc, etc) è inconfondibile, oltre che perfetta. Il brano è radiofonico ma anche bello, non c’è altro da dire. Promossa, ed anche a pieni voti.
VOTO: 8
Elio e Le Storie Tese, hanno passato il turno con La canzone mononota. Io, dopo più di vent’anni in loro non trovo novità di rilievo, mi spiace. Trovo sempre le stesse identiche cose. Musicisti bravissimi per carità, ma cercano di rendere geniale il banale. Magari ci riescono bene per molti, ma a me (da brava voce fuori dal coro), non “mi fregano”. Tra l’altro, capisco che la Vodafone è una degli sponsor di Sanremo, ma la pubblicità che passa in continuazione contiene proprio un brano del gruppo. Parliamone… no vabbè, tanto è abbastanza chiaro, no?
VOTO: 5
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