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Mistero – Alieni: ce li faranno vedere?

di Mario Diego Petruzziello

Pubblicato il 2009-10-25

In pieno autunno, quando dagli alberi, cascano copiose le estive foglie, Italia 1 ci offre una notevole “caduta d’UFO”. Sperando che l’unica cosa misteriosa, non sia proprio la faccia di Enrico Ruggeri. Mistero “Gli alieni – I documenti segreti”, ore 21,30, Domenica 25 ottobre. Rete “action” di Mediaset. Il reportage promette di fare un passo …

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In pieno autunno, quando dagli alberi, cascano copiose le estive foglie, Italia 1 ci offre una notevole “caduta d’UFO”. Sperando che l’unica cosa misteriosa, non sia proprio la faccia di Enrico Ruggeri.
Mistero “Gli alieni – I documenti segreti”, ore 21,30, Domenica 25 ottobre. Rete “action” di Mediaset.

Il reportage promette di fare un passo in più nell’informazione, circa i presunti contatti con esseri oltre Terra. Se così fosse, allora non sarebbe un evento limitato alla sola Italia, ma un documento di portata planetaria. E’ evidente che qualcosa non quadra, o siamo di fronte ad un’esclusiva che vale un Premio Pulitzer.

Si potrà godere di documentazioni inedite, sfogliate, appositamente, e per la prima volta. Ospitate in uno sconosciuto archivio NASA, della “tamigiana” Londra. Una perla, non c’è che dire.
Chissà se anche gli esponenti dell’ufologia nostrana resteranno sorpresi, o se la rideranno, pensando che documenti e archivio sono una montatura e non esistono, se non per la reality fiction televisiva, dove un segreto può essere ignoto, perfino a chi lo avrebbe serbato.Vale la pena di essere sempre molto critici, specie quando si tratta di storie raccontate in tv. Questo perché, in passato come oggi, la fantasia ha reso realistici scenari utopici, attraverso la narrativa, e ha preso forma “sensibile” nella cinematografia.

La domanda di fondo, che ci attrae, resta sempre la stessa: ce li faranno vedere?
Se così fosse nulla sarebbe più segreto, e una delle più grandi calamite culturali perderebbe il suo magnetismo, come le notizie la loro attualità. Al giorno d’oggi, che le possibilità d’intervenire sui contenuti visuali sono tali, che non sarebbe del tutto illecito, definire una testimonianza video: “potenzialmente alienante”.

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