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Marco Mengoni a Le Iene con le stampelle: perché? Il monologo sulla gentilezza (che vale la pena rileggere)

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2022-05-19

Marco Mengoni ha aperto ieri la puntata del Le Iene presentandosi in stampelle: come mai? Il cantatane infatti ha necessitato dell’ausilio di una stampella per sorreggersi e questo ha scatenato la curiosità del popolo web. E’ stato lo stesso Mengoni a rendere noto il motivo direttamente alla padrona di casa, Belen Rodriguez. Marco Mengoni a …

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Marco Mengoni ha aperto ieri la puntata del Le Iene presentandosi in stampelle: come mai? Il cantatane infatti ha necessitato dell’ausilio di una stampella per sorreggersi e questo ha scatenato la curiosità del popolo web. E’ stato lo stesso Mengoni a rendere noto il motivo direttamente alla padrona di casa, Belen Rodriguez.

Marco Mengoni a Le Iene con le stampelle: il motivo

Dopo l’esibizione seduto sul letto, sulle note di No Stress, suo nuovo singolo, Marco Mengoni ha spiegato come mai si è fatto accompagnare da una stampella: il cantante ha avuto un incidente che gli ha provocato la rottura del crociato. Ecco le sue parole:

Capita a tutti, di fare un piccolo incidente. Credevo fosse una contusione e invece no. Se n’è andato un attimo il crociato. Pian piano mi rimetto a posto. Poi me lo riattaccano quindi è tutto a posto.

Il monologo sulla gentilezza

Nel corso della sua ospitata a Le Iene, Marco Mengoni si è poi reso protagonista di un monologo sulla gentilezza che vale la pena rileggere ogni tanto. Noi ve lo riportiamo a seguire integralmente:

Succede…

In questi giorni, dovendo stare un pochino fermo, ho pensato tanto alla mia vita:

momenti di gioia, dolori, paure, enormi soddisfazioni e poi vuoti,

altre gioie, lutti, rabbia e risate.

Mi sono chiesto: sono felice? Certo.

Mi capita di stare di merda? Ovviamente, a volte sì.

Tutti passiamo brutti periodi, ma spesso io sto male per colpa mia:

mi capita tutte le volte in cui mi preoccupo delle aspettative che gli altri hanno su di me e cerco di soddisfarle, per non deluderli.

E quando mi accorgo che quello che vogliono gli altri non corrisponde a ciò che desidero io e che sto lottando per qualcosa che non ritengo mio, mi sento un co***one.

Capita a tutti, credo:

ma io ho imparato che quello che vogliono gli altri non può contare più di ciò che voglio io, perché alla fine dei conti ognuno i propri conti li fa sempre e solo con se stesso.

E perché gli errori che commetti giustamente li paghi sempre tu.

È per questo che cerco di giudicare il meno possibile chi mi trovo di fronte e so che molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza, ma in realtà essere scortesi è molto ma molto più facile che essere educati e per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe…

Perché, diciamocelo, la vita è un casino, lo è per tutti:

per alcuni è un casino meraviglioso,

per altri un gran casino,

e per altri ancora un casino insopportabile.

E quindi l’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale, tentando, per quanto possibile, di non incasinare troppo la vita degli altri.

 

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