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Belen Rodriguez ‘condivide’ Stefano De Martino a Le Iene: “Ecco cos’ha che gli altri non hanno”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2022-05-26

Ieri sera è andata in scena l’ultima puntata stagionale de Le Iene condotta da Belen Rodriguez e Teo Mammucari. Tra gli ospiti della serata, oltre all’intervento lampo di Elena Di Cioccio che ha rivolto le sue scuse pubbliche a Walter ed Andrea Zenga, anche Stefano De Martino. Belen Rodriguez e le parole di Stefano De …

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Ieri sera è andata in scena l’ultima puntata stagionale de Le Iene condotta da Belen Rodriguez e Teo Mammucari. Tra gli ospiti della serata, oltre all’intervento lampo di Elena Di Cioccio che ha rivolto le sue scuse pubbliche a Walter ed Andrea Zenga, anche Stefano De Martino.

Belen Rodriguez e le parole di Stefano De Martino

A presentare l’ex ballerino oggi conduttore ci ha pensato proprio Belen Rodriguez, la quale nell’introdurre il suo monologo lo ha definito “una persona che conosco abbastanza bene”, condividendolo per una serata anche con il pubblico di Italia 1.

De Martino ha fatto un discorso sull’importanza e la bellezza della normalità. A seguire il monologo integrale:

Oggi, chi si esprime in pubblico è necessariamente chiamato a fare qualcosa di speciale, unico, irripetibile. Ma in fondo, perché? Viviamo nella “Fiera del Superlativo”: gli ospiti sono sempre straordinari, gli show sono sempre sensazionali, le modelle sono sempre “Top”, i libri sono sempre “Best” sellers, le notizie sono sempre shock! Anche dire un semplice “Sì” o un semplice “No” è diventato “Assolutamente Sì” e “Assolutamente No”.In questi reiterati eccessi in larga scala, si creano modelli di bellezza, fama e ricchezza non raggiungibili. E questo può portare ad ansia e frustrazione per quelli che ambirebbero ai traguardi proposti dai media e dai social a cui non potranno mai arrivare. Però c’è un antidoto all’inflazione dei superlativi, ed è la grammatica. Seguitemi: la grammatica distingue il superlativo in due tipi. C’è il superlativo assoluto: bellissimo, ricchissimo, famosissimo. 

Però questo superlativo assoluto è un dittatore, non accetta nessun confronto. È dispotico. E pure un po’ antipatico, e ci mette sotto stress.A me sta simpatico, invece, il superlativo relativo. Il superlativo relativo è democratico. Perché, al posto di dire “ricchissimo, bellissimo, famosissimo”, lui dice: “il più bello, il più ricco, il più famoso”, si mette in relazione. Accetta i termini di paragone. È uno di noi. Quindi, se tu, con il superlativo assoluto, devi essere “bellissimo” punto e basta, con il superlativo relativo, potrai essere “il più bello” in un ambito a tua misura: il papà più bello per tuo figlio, il più ricco di attenzioni per chi ami, il più famoso dopo il calcetto con gli amici.L’ordinarietà è importante! Senza di essa, senza un termine di paragone, lo straordinario non potrebbe esistere. Essere normali è bello. E spesso ti fa guadagnare l’amicizia, il rispetto e l’amore di quelli che stanno attorno a te. E comunque, non crediate che sia così facile: lo diceva anche Lucio Dalla: l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale. Ognuno a modo suo.

Subito dopo non si è fatto attendere il commento sarcastico di Eleazaro Rossi che si è domandato cosa possa colpire Belen di Stefano. Domanda poi posta da Teo Mammucari all’argentina che ha replicato con ironia: 

Cos’ha Stefano De Martino? Non lo so, è molto simpatico.

 

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