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Anche la bambola di Chiara Ferragni nel mirino dopo i Pandoro e le uova di Pasqua: nuovi dubbi

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-01-06

Dopo il Pandoro Balocco e le uova di Pasqua, nuovi dubbi travolgono Chiara Ferragni e la sua sete di beneficenza. Adesso, nel mirino sarebbero finite le sue bambole Trudi. La poca trasparenza rispetto alla beneficenza operata dalla Ferragni, avrebbe spinto molti brand a prendere le distanze dall’influencer e fare un passo indietro. Adesso però si …

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Dopo il Pandoro Balocco e le uova di Pasqua, nuovi dubbi travolgono Chiara Ferragni e la sua sete di beneficenza. Adesso, nel mirino sarebbero finite le sue bambole Trudi. La poca trasparenza rispetto alla beneficenza operata dalla Ferragni, avrebbe spinto molti brand a prendere le distanze dall’influencer e fare un passo indietro. Adesso però si potrebbe aprire un nuovo scenario.

La bambola di Chiara Ferragni nel mirino: cosa sta succedendo

Chiara Ferragni

A parlare dei dubbi che avrebbero portato pm e Guardia di Finanza ad accendere i riflettori anche sul caso della bambola di Chiara Ferragni è stata La Verità. Dopo i Pandoro Balocco e le uova di Pasqua Dolci Preziosi, anche l’iniziativa del 2019 con protagonista la bambola realizzata ad immagine e somiglianza dell’influencer potrebbe contribuire accendere nuovi sospetti.

All’epoca, la Trudi-Limited Edition di 34 centimetri venduta al prezzo di 34,99 euro (ora il prezzo è sceso di 10 euro), venne così presentata:

Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio (con il rapper Fedez, ndr) abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore.

L’associazione citata si occupa di lotta all’omofobia e alla discriminazione. Adesso però, chi indaga sui due precedenti casi vuole appurare in che modo sia stata fatta beneficenza anche nel 2019. 

Stando a quanto riporta La Verità, già lunedì il procuratore aggiunto Eugenio Fusco potrebbe iscrivere nel registro degli indagati l’influencer e chi ha lavorato agli altri due progetti, pandoro e uova di Pasqua. Al tempo stesso però potrebbero esserci dei controlli anche rispetto al cachet della Ferragni di Sanremo 2023. Lo scorso anno, infatti, la moglie di Fedez aveva annunciato l’intenzione di devolvere il suo compenso per la co-conduzione (100 mila euro) alla Di.Re. (Donne in Rete contro la violenza).

Tutto ciò sarebbe scaturito dopo l’esplosione del caso Pandoro che ha portato all’apertura di un fascicolo nelle Procure di Trento, Cuneo, Prato e Milano. Le prime al momento non avrebbero ipotizzano reati, mentre la procura milanese dal 19 dicembre ha delegato le indagini alla Guardia di finanza e non è esclusa l’apertura di una inchiesta per frode in commercio

Gli effetti su Chiara Ferragni, la sua immagine e il suo lavoro sono già evidenti, a partire dalla fuga di alcuni brand importanti con i quali l’influencer collaborava. Ma Codacons non sarebbe ancora soddisfatta e spinge sull’acceleratore:

Ora tutte le altre aziende che hanno contratti di sponsorizzazione con influencer famosi devono adottare analoghe misure o scatteranno inevitabili provvedimenti da parte dei consumatori. Stiamo studiando la possibilità di un boicottaggio internazionale dei loro prodotti.

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