Ballarò
Ballarò, la copertina di Maurizio Crozza, del 17 gennaio: dal declassamento al naufragio della Costa Concordia – VIDEO
Emanuela Longo 18/01/2012
Nuova puntata, quella andata in onda ieri sera sulla terza rete Rai, all’insegna del talk show politico condotto da Giovanni Floris, Ballarò. In apertura, come di consueto, neanche questa volta ci ha deluso Maurizio Crozza, protagonista ancora una volta della sua nuova copertina satirica. Il nuovo intervento del comico genovese, inizia ponendo l’attenzione sul declassamento […]
Nuova puntata, quella andata in onda ieri sera sulla terza rete Rai, all’insegna del talk show politico condotto da Giovanni Floris, Ballarò. In apertura, come di consueto, neanche questa volta ci ha deluso Maurizio Crozza, protagonista ancora una volta della sua nuova copertina satirica.
Il nuovo intervento del comico genovese, inizia ponendo l’attenzione sul declassamento del nostro Paese da parte di Standard & Poor’s. “Me mi declassi un Paese che nega l’arresto per Cosentino?”, si chiede Crozza. Dal declassamento all’incontro tra il presidente del Consiglio Monti e Alfano, Bersani, Casini, fino alla tragedia del naufragio della Costa Concordia, introdotto con un’amara battuta: “Ma declassi un Paese come noi? Un Paese di poeti, Santi e navigatori?”.
Ovviamente, il riferimento è al Comandante della Concordia, “vittima” anche di un’imitazione da parte del comico arrabbiato quanto il resto degli italiani: “Ma uno come il Comandante Schettino, da dove minchia è uscito?!”. Ed in merito al nome della nave: “Concordia… Schettino è il perfetto comandante della Costa Codardia!”. Ma la domanda, di Crozza e nostra è: “Come ha fatto la Costa Crociere ad assumere un incapace come Schettino?”. E non sorprende nel sentire, sul finale di intervento, il comico asserire: “Ma guardate che l’Italia è piena di Comandanti Schettino, persone incapaci che senza alcun merito risiedono nei posti di comando. Schettino è la perfetta metafora di questo Paese: uno che continua a dire che va tutto bene mentre la nave affonda, ricorda qualcuno”.