Ballarò
Ballarò: dall’antipasto alla “frutta”, l’intero menù dell’ultima puntata
Davide Longo 26/11/2009
Sfondi inquietanti nello scenario post-apocalittico di martedì sera su RaiDue: lo spettatore che ha seguito la passata puntata di Ballarò, non potrà essersi addormentato nonostante le domande del buon caro vecchio Floris, che avendo moglie e figlie da mantenere giustamente sta sulle sue e poco si schioda dal palinsesto prestabilito. Poco male, a fare una […]
Sfondi inquietanti nello scenario post-apocalittico di martedì sera su RaiDue: lo spettatore che ha seguito la passata puntata di Ballarò, non potrà essersi addormentato nonostante le domande del buon caro vecchio Floris, che avendo moglie e figlie da mantenere giustamente sta sulle sue e poco si schioda dal palinsesto prestabilito.
Poco male, a fare una bagarre degna di Fast and Furious e Blade Runner ci pensano gli ospiti, dei quali vi offriamo un’attenta e satirica analisi. Ma la satira, con i tempi che corrono, non necessita dell’esercizio così assiduo che era proprio di Lucrezio o Petronio, perché basta riportare ciò che dicono gli ospiti del salottino rosso di pittura ma non di idee, per crepare letteralmente dalle risate.
Per iniziare, eccovi come antipasto l’onorevole Cota blaterare senza freni e punteggiatura mentre pensa ad altro ed esula di continuo dall’argomento proposto dal conduttore, facendo sfoggio del nuovo vocabolario di lingua Padana (che tra l’altro non comprende parole come “amore”, “intelligenza” o “Rio delle Amazzoni”, che è troppo a sud).
Proseguiamo con un primo a base di Angelino Alfano che, sudaticcio e bianco come un cencio, parlava di 1% dei processi colpiti dalla legge sul Processo Breve (o meglio, Morto Stecchito): se così fosse, la legge sarebbe inutile, poiché avremmo il 99% di processi che si concludono in sei anni, la giustizia di Speedy Gonzales insomma, che in Italia non c’è. Salvo poi rilanciare alle domande pressanti degli altri presenti con un
Facciamo 7 o 8% dai,
come se stesse parlando delle pere cotte comperate al mercato.
Passiamo poi ad un sorbetto al gusto di Casini, che delira dicendo che per fare un dispetto a Mr B. dovremmo abolire tutti i processi di Mr B. stesso. Al chè, ovviamente, Angelino Alfano risponde dicendo addirittura la verità:
Guardi che, se glieli abolite, lui è felice!
Ma aspettate poiché l’apoteosi arriva al secondo piatto con un onorevole Violante condito con loquacità e un pizzico di qualcosa di nero, che dice cose lontanissime (si pensa) da quella che è la logica del suo partito (PD). Infatti il deputato del PD dice che la soluzione per risolvere il conflitto magistratura-politica sarebbe quella di “mettere mano al potere della magistratura” abolendo i processi ai politici poiché i processi del fantomatico Mr B. gli impedirebbero di governare.
Mentre Cuffaro, Casentino, Dell’Utri, come credo, ringraziano il compagno per la solidarietà espressa con le sue dichiarazioni, noi preferiamo concludere con il ringraziamento al costituzionalista Rodotà, lucido e comprensibile come sempre.
Avrete comunque certo capito che Martedì sera su Rai2 si crepava dalle risate. Nelle carceri italiane però, altri crepano, e non dalle risate. Ciao Stefano.