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Amici di Maria, Ciro Priello ha fatto i provini: il racconto del vincitore di Lol – Chi ride è fuori

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2021-05-02

Sapevate che Ciro Priello dei The Jackal ha sostenuto un provino per Amici di Maria? Il vincitore di Lol – Chi ride è fuori, intervistato tra le pagine del settimanale DiPiù, ha svelato questo dettaglio inedito. Lol – Chi ride è fuori: Ciro Priello ha fatto i provini per Amici Feci tutte le selezioni dei …

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Sapevate che Ciro Priello dei The Jackal ha sostenuto un provino per Amici di Maria? Il vincitore di Lol – Chi ride è fuori, intervistato tra le pagine del settimanale DiPiù, ha svelato questo dettaglio inedito.

Lol – Chi ride è fuori: Ciro Priello ha fatto i provini per Amici

Feci tutte le selezioni dei provini: all’inizio, a giugno, eravamo 600 ballerini; poi selezioni a luglio, ad agosto e alla fine a settembre eravamo rimasti in 50. Vidi due volte Maria, partecipai a una riunione con lei e gli autori…Poi alle selezioni per il Serale non venni mai chiamato. Finii tra il pubblico.

Ed infatti, prima di trovare il successo con i The Jackal, Ciro Priello era un talentuoso ballerino che ha iniziato con Enzo Paolo Turchi, marito di Carmen Russo.

La svolta è arrivata con i The Jackal

Ogni video di Ciro Priello, Simone Ruzzo, Fabio Balsamo e Gianluca Fru, sempre diretti da Francesco Ebbasta, è un trionfo di visualizzazioni.

Intervistati per il Corriere, i The Jackal hanno svelato come è nato il loro gruppo:

Eravamo amici e non eravamo bravi a giocare a pallone. A scuola, il nostro insegnante di italiano teneva un corso di cinematografia nel pomeriggio e ci dava degli esercizi da fare a casa: delle prove di inquadratura, in sostanza. Noi dopo un po’ ci scocciavamo e così abbiamo iniziato a realizzare dei corti. Li registravamo sui filmini di cresime e matrimoni… quando i nostri genitori lo scoprivano partivano le urla. Ma di fatto vedersi casa per studiare era diventata per noi la scusa per fare questi nostri esperimenti. Siamo di Melito, un paesino della periferia nord di Napoli: le opportunità non erano molte.

Nel 2011, abbiamo formato la società. Era in un sottoscala, un box auto terribile, così umido che pioveva dentro: non potevamo metterci l’attrezzatura, la portavamo ogni volta. C’era un tavolo, ci sedevamo attorno con addosso i cappotti. Non c’era la porta del bagno: se qualcuno doveva andarci, gli altri uscivano. Pensavamo fosse il punto più alto della nostra carriera e che magari, un domani, avremmo potuto comprare la porta.

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