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Agon Channel, il direttore Antonio Caprarica lascia: “Se questa è la tv del futuro io non intendo starci”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2014-12-16

Clamoroso colpo di scena per il canale Agon Channel, inaugurato da poco più di due settimane e che già vede voltare le spalle di Antonio Caprarica, direttore delle news. Il canale dall’inizio di dicembre è visibile al numero 33 del digitale terrestre, nonostante venga prodotto a Tirana. Caprarica all’AdnKronos ha voluto spiegare quali sono i …

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Clamoroso colpo di scena per il canale Agon Channel, inaugurato da poco più di due settimane e che già vede voltare le spalle di Antonio Caprarica, direttore delle news. Il canale dall’inizio di dicembre è visibile al numero 33 del digitale terrestre, nonostante venga prodotto a Tirana. Caprarica all’AdnKronos ha voluto spiegare quali sono i motivi reali che si nascondono dietro la sua decisione che definisce “per giusta causa” in seguito alla “mancanza assoluta delle strutture e del personale minimi per mandare in onda e confezionare un tg”.

Se questa è la tv del futuro, io non intendo starci” tuona Antonio Caprarica che all’agenzia di stampa ha dichiarato: “Mi hanno promesso sul contratto una struttura rispondente agli standard internazionali e mi sono ritrovato a montare i servizi nei container, con una redazione di 9 persone che doveva realizzare tutti i tg, due ore di programma del mattino e un’ora di approfondimento serale. Più che la tv del futuro è la tv delle repliche“.

Parole durissime nei confronti di Agon Channel, quelle usate dall’ormai ex direttore delle news Caprarica che prima di decidere di fare un passo indietro, spiega, “Ho fatto l’impossibile per assicurare la messa in onda del telegiornale Agon News -ben 10 edizioni al giorno- , del programma mattutino ‘I Primi’ ( 8,00-10,25 ogni giorno) e degli approfondimenti quotidiani di ‘Times Square’ (cinque appuntamenti settimanali in seconda serata, tre condotti da me): il tutto con 9 redattori“. Caprarica ha quindi voluto elencare le enormi carenze non solo di personale ma anche di mezzi a loro disposizione come un solo telefono e neppure una stampante.

Caprarica si sarebbe rivolto ovviamente all’editore prima di compiere la sua decisione. In merito spiega: “Alle mie proteste l’editore Becchetti ha risposto di ‘non credere in principio che chi lavora 12 ore al giorno debba necessariamente stare male'”. “Ho più volte rappresentato la situazione a Becchetti senza alcun risultato. In queste condizioni, la mia storia e dignità professionale, e soprattutto i doveri di onestà verso il pubblico, mi impongono di ritirare la mia firma e lasciare Agon Channel, riservandomi ogni azione a tutela della mia immagine”, ha aggiunto.

Una vera e propria denuncia, dunque, verso Agon Channel quella fatta da Caprarica all’AdnKronos, alla quale ha spiegato: “Gli studi di ‘livello hollywoodiano’ vantati dall’editore a colleghi che non ci hanno mai messo piede sono solo uno specchietto per le allodole, utilizzato per inserzionisti ingenui. Bastano pochi esempi: le salette di montaggio del TG sono allestite in container nemmeno insonorizzati, così quando piove, causa ticchettio delle gocce, per incidere le voci bisogna farsi ‘ospitare’ nelle salette del canale albanese, all’interno del capannone, ovviamente se disponibili. Il TG non ha uno studio (solo ‘virtuale’), non dispone di una sola troupe, e va chiuso e registrato (!!!) almeno un’ora e un quarto prima per essere trasmesso a Roma, e da lì mandato in onda: spesso con notizie ormai superate. Gli unici materiali filmati sono quelli di agenzia o di YouTube. In più, gli scarsi redattori vengono costantemente ‘sequestrati’ dall’editore, a scapito delle news, per essere usati in ‘talent’ concepiti da un giorno all’altro a scopo di puro riempimento del palinsesto”.

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