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Su Raitre in onda uno spot a favore dell’eutanasia, ed esplode la polemica

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-12-19

E’ polemica in Rai per uno spot a favore dell’eutanasia mandato in onda su Raitre. Il filmato, della durata di quaranta secondi circa, è stato prodotto in Australia, e tradotto in italiano dall’associazione Luca Coscioni. Trasmesso due mattine fa dai radicali nell’ambito della trasmissione Dieci minuti di…, ha immediatamente suscitato la reazione dei cattolici e …

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Polemiche per lo spot dei Radicali

E’ polemica in Rai per uno spot a favore dell’eutanasia mandato in onda su Raitre. Il filmato, della durata di quaranta secondi circa, è stato prodotto in Australia, e tradotto in italiano dall’associazione Luca Coscioni. Trasmesso due mattine fa dai radicali nell’ambito della trasmissione Dieci minuti di…, ha immediatamente suscitato la reazione dei cattolici e del mondo politico.

Il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella ha parlato di “un episodio che dimostra in maniera chiara che è in corso una campagna politica prima che ideologica per introdurre l’eutanasia nel nostro Paese. Ci piacerebbe, a questo proposito, ascoltare in merito anche l’opinione di Gianfranco Fini e dei singoli appartenenti a Futuro e libertà”.

Ricapitolando quanto successo, nel corso del programma il segretario dei radicali Marco Cappato ha spiegato in cosa consiste l’attività dell’associazione Luca Coscioni. Dopo aver messo in onda le testimonianze di Maria Antonietta Coscioni e Mina Welby, è stato trasmesso lo spost, nel quale un malato descrive la propria vita, fatta di scelte. In virtù della sua grave malattia, chiede allo Stato il diritto di avere libertà di scelta. Lo spot conclude affermando che secondo l’Eurispes il 67% degli italiani è favorevole all’eutanasia, mentre il nostro governo no.

Il ministro del Welfare Maurizioo Sacconi ha sottolineato che il governo “agisce coerenetmente alla tutela della vita, e in base a questo discrimine si definiscono alleanze e contrpposizioni”.

Paola Binetti, dell’Udc, ha invitato, invece, la Rai a intervenire, sottolineando che “uno spazio pubblico è stato usato per una proposta in dissenso esplicito con l’attuale ordinamento italiano”. La Binetti, evidentemente, finge di dimenticare che la trasmissione Dieci minuti di… è autogestita, e finora in Italia esprimere la propria opinione non è ancora considerato reato.

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