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Red Ronnie a Blog Tivvù: “Non sono favorevole ai talent ma Emma Marrone e Noemi hanno un valore artistico fortissimo”

di Giulia Calchetti

Pubblicato il 2014-01-18

Poliedrico, con una cultura musicale pazzesca alle spalle. Blog Tivvù ha avuto il piacere di intervistare uno dei personaggi più forti e mediaticamente potenti che il panorama musicale possa offrire: Red Ronnie. Come sempre, ci siamo trovati di fronte una persona appassionata e sempre in prima fila per la diffusione delle idee, della buona musica …

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Poliedrico, con una cultura musicale pazzesca alle spalle. Blog Tivvù ha avuto il piacere di intervistare uno dei personaggi più forti e mediaticamente potenti che il panorama musicale possa offrire: Red Ronnie. Come sempre, ci siamo trovati di fronte una persona appassionata e sempre in prima fila per la diffusione delle idee, della buona musica e delle cultura, in ogni ambito, musicale e non.

Dopo Emma Marrone hai ospitato anche Annalisa Scarrone e il 2 febbraio sarà la volta di Valerio Scanu. Adesso la tua idea riguardo i talent show è cambiata oppure è semplicemente una questione di buona musica?

No, non è cambiata io non sono favorevole ai talent. Mentre tengo le porte aperte del Roxy Bar a tutti e ritengo che dai talent siano usciti talenti, soprattutto Emma Marrone e Noemi le quali hanno un valore artistico fortissimo, il problema è ciò che i talent impediscono. Impediscono a tutti quegli artisti, che fanno musica propria, di poter uscire e quindi questo si ripercuote anche dal vivo, poiché ormai richiedono solo cover band. I ragazzi oggi non hanno alcuna possibilità di condividere la propria creatività musicale.

C’è la possibilità, dato l’enorme successo che il Roxy Bar torni in televisione?

È in tv. La tv di oggi è questa. È in tutto il mondo, sull’iPad, Android, iPhone, PC… La tv ormai non esiste più, è oggetto vecchio e obsoleto. Nel telefonino sono racchiuse moltissime funzioni. È come dire ‘Visto che stai scrivendo un racconto così bello, lo scriverai con la macchina da scrivere?’. Chiaro, io sono disposto a collaborare con le reti televisive se lo vogliono, ma io sono già in televisione. La diffusione e la possibilità di accesso a Roxy Bar è straordinaria, tanto è vero che lo si vede nel mondo, mentre non riescono a vedere altri programmi nel mondo.

Hai una cultura musicale davvero pazzesca, metteresti ora come ora la tua conoscenza a disposizione di un talent show? Lo scorso anno per esempio, durante il corso di Amici 12, Roberto Vecchioni faceva delle intense lezioni ai ragazzi, ti piacerebbe fare una cosa simile?

No. Non sono attratto da queste cose. La faccio in continuazione su Roxy Bar tv, la faccio ospitando artisti emergenti. Ritengo che la formula del talent sia uno show televisivo, lo considero come tale. Il talent non è paradossalmente uno show musicale.

Sei molto vicino al mondo dei giovani ma anche dei social network, quanto pensi possano influire per quanto riguarda la diffusione della musica?

Influiscono sulla diffusione delle notizie, quindi anche sulla diffusione delle info di musica. I social sono il nuovo modo di concepire lo scambio di informazione, sia pubblico che privato. I social sostituiscono ormai i giornali. È cambiato tutto. Io non apro quasi più i giornali, mi basta Twitter per avere le notizie che mi interessano.

Ci racconti un aneddoto divertente legato ad un personaggio che hai avuto modo di intervistare?

Ce ne sono tantissimi… Mi viene mente Mike Jagger, lo intervistai sul letto e quando incontrai l’allora sua moglie Jerry Hall a Berlino, mi disse ”Tu hai intervistato mio marito sul letto’ e io ‘Ma come fai a saperlo?’ e lei ‘Perché lo mostra a tutti’. (sorride, ndB) L’intervista più difficile è stata quella con Fidel Castro, lo intervistai per due ore.

I reportage che realizzi sono sempre molto intimi e tendono a mostrare la parte più vera dell’artista alla quale ti sei dedicato, ti è mai capitato di realizzare un reportage su una persona che aveva la tua stima e perderla una volta realizzato?

È capitato che mi sono staccato da personaggi, nel corso del tempo, perché hanno deluso le mie aspettative umane. Però se io accetto di fare reportage mi metto al suo servizio per farlo essere più se stesso possibile. No… La sorpresa positiva, come successo di recente con Emma Marrone, è sempre superiore alla delusione.

Sei molto attivo anche a livello sociale, non hai mai paura di esprimere la tua opinione o di metterti fortemente in discussione, pensi che questo nel corso della tua carriera abbia avuto sempre un aspetto positivo oppure in alcuni casi l’esito si è rivelato negativo?

Sempre negativamente. C’è una canzone che dice: ‘La verità ti fa male…’. La verità ti fa sempre male, le persone non vogliono sentirsela raccontare, sono abituate a dei cliché. Io e Fiorella Mannoia, su Twitter, credo, siamo le uniche due persone conosciute che più esprimono una propria opinione, che va al di là di twittare cosa stai mangiando, cosa stai facendo e lanciare le uscite del proprio disco. Prendere opinioni e condividerle e cercare di lanciare l’allarme su qualcosa non detto, è sempre qualcosa di scomodo. ‘Ma chi te lo fa fare?’, diceva sempre mia madre.

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