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Piero Pelù VS Morgan: “C’è un abbisso tra noi, non ha fatto una bella figura in televisione”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-03-22

Ieri sera abbiamo assistito alla terza puntata di The Voice of Italy, il talent show di RaiDue, con quattro vocal coach d’eccezione: Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi e Piero Pelù. Proprio il leader dei Litfiba, è davvero la rivelazione del momento. I suoi siparietti con Raffaella Carrà sono oltre che divertenti i degni rappresentanti del …

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Ieri sera abbiamo assistito alla terza puntata di The Voice of Italy, il talent show di RaiDue, con quattro vocal coach d’eccezione: Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi e Piero Pelù. Proprio il leader dei Litfiba, è davvero la rivelazione del momento. I suoi siparietti con Raffaella Carrà sono oltre che divertenti i degni rappresentanti del diavolo e l’acqua santa.

Il cantante rock, oltre all’ironia, si presenta sempre al passo con i tempi, mai indietro, mai sperduto (come invece per esempio appare Riccardo Cocciante) e, gentleman e un po’ marpione con le donne, e amicone con gli uomini, rappresentando forse il vocal coach più interessante e più completo. Di recente, il cantante ha dichiarato sul settimanale Nuovo (ma sarà vero? Dopo le polemiche de Le Iene lasciamo sempre il beneficio del dubbio) di essere totalmente diverso da Marco Castoldi, in arte Morgan, in quanto evidentemente molti li hanno associati.

Pelù non è d’accordo, tanto da dichiarare: “Basta guardare il programma per capire che c’è un abisso di distanza fra noi! A me poi non risulta che Morgan abbia fatto una gran bella figura in televisione. O che abbia trovato una sua dimensione credibile sul piccolo schermo. I paragoni non mi piacciono. lo sono me stesso, sempre”.

E aggiunge in riferimento a The Voice:

Non è né un reality né un talent. È un live show. E io non sono un giudice, ma solo un coach. È importante sottolineare questi due aspetti perché sono le ragioni per le quali ho accettato di partecipare a questo programma, che non ha niente in comune con i talent show cui siamo abituati. Non devo giudicare nessuno ma semplicemente scegliermi una squadra e, con questa, arrivare il più lontano possibile. Il mio impegno è soprattutto aiutare i ragazzi a crescere come artisti e come persone.

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