Ballarò

Pier Silvio Berlusconi voleva Floris in Mediaset: “Avevo previsto la cosa, il come e il quando”

Emanuela Longo 19/06/2011

Il vice-presidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, lo ha ammesso sulle pagine del quotidiano Repubblica. Tra i suoi desideri per la sua azienda televisiva, c’era anche il trasferimento dalla Rai di Giovanni Floris. Una notizia che ha lasciato in molti senza parole. Ha ammesso Berlusconi a tal riguardo: Mi ero mosso, ne avevo già parlato […]

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Il vice-presidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, lo ha ammesso sulle pagine del quotidiano Repubblica. Tra i suoi desideri per la sua azienda televisiva, c’era anche il trasferimento dalla Rai di Giovanni Floris. Una notizia che ha lasciato in molti senza parole. Ha ammesso Berlusconi a tal riguardo:

Mi ero mosso, ne avevo già parlato in azienda avevo previsto la cosa, il come e il quando.

Ciò che, a detta di Pier Silvio, ancora manca in casa Mediaset, sarebbe proprio un programma di approfondimento in onda nella prima serata ed esattamente Ballarò avrebbe potuto rappresentare ciò di cui Mediaset necessita.

“Ballarò” è perfetto. E’ un esempio di grande correttezza.

A fare “scalpore”, di fronte ad una rivelazione del genere, è proprio la possibile reazione del padre Silvio Berlusconi di fronte a tale desiderio del figlio, ma Pier Silvio ci viene in soccorso spazzando ogni dubbio:

Il mio interesse per Floris non era una mossa contro mio padre. Nessun riposizionamento. Non ho parlato con mio padre di questa idea. Ma lui sa come lavoriamo in azienda e quali sono i criteri delle nostre decisioni.

Ed in merito alla possibile reazione del padre, il vice-presidente anticipa anche quale sarebbe stata se tutto fosse andato a buon fine:

Non mi sarei stupito se mio padre avesse dato il suo via libera. Perché lui ha sempre approvato le decisioni che puntano a valorizzare e acquisire le risorse del mercato.

Relativamente invece a Michele Santoro, l’opinione di Pier Silvio cambia nettamente rispetto a quella nutrita nei confronti di Floris:

Santoro ormai è un politico. E vado al di là delle motivazioni ideologiche. Il mio approccio è quello di un dirigente che fa la televisione commerciale. Con Santoro siamo su un altro piano. Siamo sul piano della politica.

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