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I legali di Signorini intervengono dopo l’autosospensione
Filippo 30/12/2025
Signorini, parlano i legali…

Caso Signorini, intervengono i legali dopo l’autosospensione da Mediaset: “Un’operazione mirata a distruggerlo”
Dopo settimane di forte pressione mediatica, Alfonso Signorini ha deciso di sospendere volontariamente ogni collaborazione editoriale con Mediaset. La scelta, comunicata ufficialmente dall’azienda di Cologno Monzese e accettata dai vertici del gruppo, è stata ora ribadita e chiarita anche dai suoi avvocati, che parlano apertamente di una strategia diffamatoria ai danni del conduttore.
A riportare le dichiarazioni della difesa è stato il Corriere della Sera. A tutelare Signorini sono Daniela Missaglia per il procedimento civile e Domenico Aiello per quello penale, che in una nota durissima denunciano l’esistenza di una vera e propria campagna organizzata con finalità distruttive. Secondo i legali, l’obiettivo sarebbe quello di colpire l’immagine, la credibilità e il percorso professionale del giornalista.
“La nostra intenzione – spiegano – è quella di portare all’attenzione della magistratura ogni singolo elemento di questa operazione calunniosa e diffamatoria, concepita per ledere l’onorabilità, la reputazione e una carriera costruita con rigore e dedizione”. Gli avvocati sottolineano come Signorini sia parte lesa di condotte gravi e reiterate, che avrebbero trovato un’eco amplificata su diversi mezzi di comunicazione.
Proprio per arginare le conseguenze di questa esposizione mediatica, il conduttore avrebbe scelto di fermarsi temporaneamente: una decisione definita “cautelativa”, necessaria per tutelarsi mentre la vicenda segue il suo corso giudiziario.
L’origine della vicenda e l’escalation mediatica
Tutto ha avuto inizio lunedì 15 dicembre, con la messa in onda della prima puntata di Falsissimo – Il Prezzo del Successo. A quel momento sono seguite la denuncia presentata da Signorini e l’apertura di un’indagine da parte del pubblico ministero Alessandro Gobbis, affiancato dall’aggiunta Letizia Mannella, per la presunta diffusione di materiale privato a contenuto esplicito.
Nell’ambito dell’inchiesta, la Polizia ha effettuato una perquisizione nell’abitazione milanese di Fabrizio Corona, sequestrando alcuni dispositivi e documenti. Nonostante ciò, è stato comunque realizzato un secondo episodio di Falsissimo, nel quale sono state avanzate ulteriori accuse nei confronti dell’ex conduttore del Grande Fratello.
Con la pubblicazione del secondo capitolo, l’attenzione dei media è cresciuta in modo esponenziale. Quotidiani, radio, programmi televisivi, piattaforme digitali e creator online hanno amplificato la vicenda. Se ne è parlato anche in ambito radiofonico, con citazioni in programmi molto seguiti, mentre sui social hanno iniziato a circolare meme, video e contenuti offensivi, spesso mascherati da ironia.
“Chi accusa si erge a giudice”
Nel loro intervento, i legali non fanno solo riferimento a Corona, ma anche a chi – a loro dire – avrebbe contribuito a dare visibilità e legittimazione alle accuse. “È ben noto il principale artefice di questa aggressione – affermano – un soggetto che, pur avendo alle spalle condanne penali, oggi pretende di assumere il ruolo di giudice e pubblico ministero”.
Secondo la difesa, la narrazione costruita contro Signorini sarebbe priva di riscontri oggettivi, e avrebbe come unico fine un ritorno personale in termini di visibilità, consenso o guadagno. Una dinamica che, sempre secondo gli avvocati, avrebbe prodotto danni enormi e potenzialmente irreversibili alle vittime coinvolte.
La linea è chiara: verranno intraprese azioni legali in ogni sede, non solo per fermare quella che viene definita una condotta dolosa e malevola, ma anche per individuare e chiamare a rispondere tutti coloro che avrebbero tratto beneficio dalla diffusione di contenuti ritenuti illeciti.
Nel frattempo, Alfonso Signorini resta fermo ai box. Una pausa forzata, spiegano i suoi legali, necessaria per affrontare una battaglia giudiziaria che si preannuncia lunga e complessa.








