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Festival di Sanremo 2013, i Testi: Malika Ayane con “E se poi” e “Niente”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-02-13

Malika Ayane è una straordinaria e sofisticata cantautrice milanese classe 1984. Quasi in punta di piedi è venuta fuori partecipando al Festival di Sanremo del 2009 nella sezione Giovani, con il brano Come foglie, scritto da Giuliano Sangiorgi (leader dei Negramaro e colui che ha scritto anche le due canzoni che la Malika canterà quest’anno) …

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Malika Ayane è una straordinaria e sofisticata cantautrice milanese classe 1984. Quasi in punta di piedi è venuta fuori partecipando al Festival di Sanremo del 2009 nella sezione Giovani, con il brano Come foglie, scritto da Giuliano Sangiorgi (leader dei Negramaro e colui che ha scritto anche le due canzoni che la Malika canterà quest’anno) e classificandosi terzo ottenendo un buon successo di pubblico e critica e aggiudicandosi il disco di platino. Per quanto riguarda le due nuove canzoni Malika racconta: “Sono canzoni intime”.

Per poi aggiungere: “Andrebbero ascoltate in cuffia, girando per Parigi in un’uggiosa giornata autunnale. Giuliano le ha scritte dopo lunghissime telefonate nelle quali gli raccontavo i miei tormenti”. Per quanto riguarda la serata dedicata a Sanremo Story, Malika canterà Ma cosa hai messo nel caffè, pezzo del 1969 cantato a Sanremo da Riccardo Del Turco.

Per l’angolo della curiosità, direttamente dal sito di TV Sorrisi e Canzoni riportiamo:  il suo primo ricordo di Sanremo è il brano “Signor tenente”, proposto da Giorgio Faletti nel 1994 (arrivò secondo). Malika aveva 8 anni e quel brano fu al centro di un animato dibattito durante una gita scolastica.

Foto apertura articolo: © copyright Massimo Sestini

Di seguito i testi delle canzoni.

E se poi

E se poi
capissi che
tutto è uguale a prima
e come prima
mi sentissi inutile
Io non ho mai
pensato se
anche l’abitudine
è un bel posto
per ritrovare me
Ma senza di noi
ho ancora
quella strana voglia di
sentirmi sola
senza di noi
ma non da ora
se non altro per vederti
andar via ancora
E se mai
cercassi te
sarebbe per paura
e la paura è sempre quella
a vincere
E tu non puoi
far finta che
niente sia cambiato
dopo il cuore che ho strappato
via da te
Ma senza di noi
ho ancora
quella strana voglia di
sentirmi sola
senza di noi
ma non da ora
se non altro per vederti
andar via ancora
Senza di noi
ho ancora
quella smania di fuggire via da sola
ma senza di noi
chi vola?
sono solo ali e piume
e nient’altro ancora
Certo
che non ha prezzo il tempo
passato insieme a spasso
tra questo mondo e un altro
per trovare l’universo
adatto al nostro spazio
ogni giorno più stretto
per contenere i sogni
tutti dentro ad un cassetto
ed ecco perché scappo
ora ricordo e scappo
ho solo tanta voglia
di sentirmi viva adesso
Ma senza di noi
ho ancora
quella strana voglia di
sentirmi sola
senza di noi
non ora
se non altro per vedermi
andar via ancora
Certo
che non ha prezzo il tempo
passato insieme a spasso
tra questo mondo e un altro
per trovare l’universo
adatto al nostro spazio
ogni giorno più stretto
per contenere i sogni
tutti dentro ad un cassetto
ed ecco perché scappo
ora ricordo e scappo
certo
che non ha prezzo il tempo
tu restami un po’ addosso

Niente

Cos’ho?
Ho dei tagli sul viso
Si, ma io cos’ho?
Che se sanguino rido
e mi sciolgo un po’
tanto non sento niente
Parlo con te
sempre
anche se tu sei
assente
e quelli non dicono
niente
solo un silenzio
assordante
muoio con te
sempre
quelli che parlano, parlano, parlano
ancora
E non resta più niente
proprio niente
del cielo che abbiamo perso
rubandoci i pezzi più neri
più neri del nero
e ora più niente
c’è una stella cadente
ma era l’ultima già
e schiantandosi precipita
sulla mia pelle
lasciando un pozzo infinito
dove tutto è finito
per sempre finito
nel fondo più fondo
della libertà
Io non ho, non ho, non ho…
l’obbedienza
di chi è sparito
già da un po’
se dipingi un paradiso
io lo distruggerò
così tanto per niente
Parto da te
sempre
per tornare ad essere
niente
finisco a te
sempre
analizzando la gente
non ha più senso quel
niente
quelli che parlano, parlano e ancora
poi parlano
E non resta più niente
proprio niente
del senso che abbiamo perso
nei gesti di un altro
che non fa più testo
e intanto ci uccide
e non lascia resto
e non resta più niente
nient’altro che niente
e il tetto l’abbiamo perso
e ormai piove a dirotto
su mobili e teste
allagando speranze
che affogano lente
nuotando nel niente
nuotando nel niente
io nuoto nel niente
tu nuoti nel niente
della libertà

 

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