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Fabrizio Corona condannato a 5 anni di carcere: fa perdere le sue tracce

di Francesca Tordo

Pubblicato il 2013-01-19

La giornata di ieri, è stata molto importante per il futuro di Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi, poiché la Corte di Cassazione ha reso nota la sua decisione, condannandolo a cinque anni per aver ricattato il calciatore David Trezeguet chiedendo in cambio della non pubblicazione di alcune foto che lo ritraevano insieme ad una …

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La giornata di ieri, è stata molto importante per il futuro di Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi, poiché la Corte di Cassazione ha reso nota la sua decisione, condannandolo a cinque anni per aver ricattato il calciatore David Trezeguet chiedendo in cambio della non pubblicazione di alcune foto che lo ritraevano insieme ad una donna, una somma di denaro pari a 25 mila euro, con la grave accusa, dunque, di estorsione aggravata e trattamento illecito dei dati personali ai danni dell’ex atleta juventino. Una condanna pesante, che vede aprire per Corona le porte del carcere.

Dopo la condanna definitiva, tuttavia, l’ex paparazzo è stato ricercato per tutto il pomeriggio di ieri dai poliziotti del suo commissariato di zona per notificargli il provvedimento di carcerazione, ma di lui nessuna traccia neppure nei tre dei suoi abituali indirizzi. Al momento, Corona risulta quindi ancora irreperibile.

Sul sito Social Channel, strettamente connesso allo stesso Fabrizio, ovviamente non poteva mancare la notizia del suo arresto, così come quella della sua possibile “fuga”. In merito si legge:

Se l’agente fotografico non dovesse farsi trovare o costituirsi entro l’ una di questa notte, alla pena di cinque anni di reclusione alla quale è stato condannato questo pomeriggio dalla Cassazione, si aggiungeranno i due anni e otto mesi che Corona sta scontando con gli affidamenti in prova ai servizi sociali e che prevedono proprio il suo rientro a casa entro l’ una. Se non vorrà peggiorare gravemente la sua già difficile situazione, a Fabrizio converrà farsi trovare al più presto!

Foto: Repubblica.it

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