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The Voice of Italy, Timothy Cavicchini: “Mi hanno cercato loro, la musica ha fame di uomo, non di Mengoni”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-04-10

Domani sera andrà in onda il secondo appuntamento di The Voice of Italy dedicato alle Battle, dopo i precedenti appuntamenti con le Audizioni al Buio. I quattro vocal coach, Raffaella Carrà, Piero Pelù, Riccardo Cocciante e la giovane Noemi, hanno già formato le loro squadre e, la settimana scorsa, a malincuore e non senza polemiche (vedi …

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Domani sera andrà in onda il secondo appuntamento di The Voice of Italy dedicato alle Battle, dopo i precedenti appuntamenti con le Audizioni al Buio. I quattro vocal coach, Raffaella Carrà, Piero Pelù, Riccardo Cocciante e la giovane Noemi, hanno già formato le loro squadre e, la settimana scorsa, a malincuore e non senza polemiche (vedi Daniele Vit), hanno già mandato a casa un po’ di concorrenti. Questa settimana, tra le pagine di Vanity Fair, troviamo una interessante intervista a Timothy Cavicchini.

Ma (giustamente) chi è costui che già posa a petto nudo come fosse un divo? Ve lo diciamo noi. Probabilmente l’avrete già visto in mutande durante un famoso spot, oppure vestito a The Voice. A partire dal 25 aprile, qualora vincesse la battle con lo sfidante che gli assegneranno, potremmo vederlo in corsa per vincere il programma e il contratto discografico con la Universal. Timothy, ha scelto come coach un altrettanto affascinante Piero Pelù, ed insieme secondo tutti (ma tutti chi?) faranno (o potranno fare) grandi cose.

Ma torniamo a noi, e all’intervista che il 28enne ha rilasciato. Timothy afferma di essere stato cercato dalla redazione di The Voice: “Hanno preso solo professionisti, mica come a X Factor dove vedi gente che magari lavora in banca e a 40 anni si sveglia con l’idea di fare il cantante. Sono sempre stato scettico sui talent, ti fanno firmare contratti troppo vincolanti e io non posso smettere di suonare con la band: (Ostetrika Gamberini, il nome del suo gruppo ndB) con la musica ci mangio. Ho accettato perché mi hanno lasciato libero; non viviamo chiusi in un loft e tra noi c’è anche meno competizione: che si vinca o si venga buttati fuori, cantare resta il nostro lavoro”.

Il ragazzo è umile come vedete, per niente presuntuoso oppure spocchioso. Ovviamente sto facendo dell’ironia, visto che mi verrebbe solo da scrivere: “Ma chi sei? Che vuoi?”. Parla dei 40enni che tentano la fortuna, beh, mi pare che anche lui viaggia verso i 30 anni senza ancora essere nessuno, ma va bene, andiamo avanti e facciamo finta che al momento le opinioni personali non servano.

Per quanto riguarda The Voice, si autopromuove dandosi parecchie chance:

Di donne brave ce ne sono già tante, il mondo musicale ha fame di uomo. Anche perché quelli emersi di recente, penso a Mengoni, non hanno la classica voce maschile.

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