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Quel voglino di Criminal Minds

di Valeria Panzeri

Pubblicato il 2009-11-03

Criminal Minds è un prodotto che si inscrive perfettamente nel filone classico dei telefilm/serial polizieschi made in U.S.A. Perfetto compagno di banco dei vari C.S.I , NYPD e via discorrendo. Inizialmente, in Italia, la prima serie non è stata all’altezza degli ascolti che, al contrario, ha subito riscosso presso la patria natia; con il tempo …

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Criminal Minds è un prodotto che si inscrive perfettamente nel filone classico dei telefilm/serial polizieschi made in U.S.A.
Perfetto compagno di banco dei vari C.S.I , NYPD e via discorrendo. Inizialmente, in Italia, la prima serie non è stata all’altezza degli ascolti che, al contrario, ha subito riscosso presso la patria natia; con il tempo però, i nostri composti profiler, si sono accaparrati un’ingente fetta del pubblico nostrano garantendo a Rai Due ottimi risultati a livello di share.

La squadra di Criminal Minds è una sorta di unità speciale dell’FBI che si distingue rispetto ai colleghi in quanto impronta le proprie indagini sulla psicologia mista a sociologia. I protagonisti, infatti, sono tutti poliziotti con competenza di profiler e psicologi.
Loro vengono chiamati quando le cose si mettono molto male, si siedono tranquilli sull’aereo privato che l’FBI mette a disposizione e vanno a togliere le castagne dal fuoco all’ispettore di turno.
Recentemente un criminologo italiano ha citato ad esempio proprio questa serie al fine di puntualizzare che il lavoro del profiler/criminologo non è certo così facile e matematico come traspare nel telefilm.
Penso che a tale deduzione fossimo già arrivati tutti, in quanto questi ci avrebbero risolto Garlasco in sette/otto minuti.

Ma non è la veridicità la carta vincente di questo prodotto statunitense, bensì l’interessante costruzione dei personaggi, la scorrevolezza delle storie nonché quell’infarinatura di psicologia (che sarà pure da supermercato) però acchiappa.
Inoltre nel team degli sceneggiatori campeggia un ex agente dell’FBI in pensione il quale ha dichiarato che, dopo trentacinque anni di onorato servizio, ne ha viste talmente tante che non gli serve inventarsi le storie.

La ciliegina sulla torta è, indubbiamente, il personaggio di Reid Spencer. Giovane genietto plurilaureato e sagace che non sbaglia un colpo e sembra tanto cagionevole di salute, con quel pallore e quella magrezza tipica della genialità. Azzeccatissimo.

Dove sta dunque il problema? Nel fatto che Rai Due centellini gli episodi: soltanto uno da cinquanta minuti…così ti resta quel voglino di Criminal Minds a punzecchiarti per tutta la serata.

Intanto diamo l’appuntamento, per gli appassionati, a questa sera, sempre sulla seconda rete Rai, alle ore 21:50.

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