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La tv svizzera censura gli episodi dei Simpson in cui si parla della centrale nucleare

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-03-21

In conseguenza degli episodi accaduti in Giappone, con l’incidente nucleare di Fukushima, la tv svizzero tedesca Sf ha deciso di non trasmettere più gli episodi della serie animata dei Simpson nei quali venga trattato il tema della sicurezza atomica. L’annuncio è stato dato da una portavoce dell’azienda all’Ats, dopo indiscrezioni in questo senso già raccolte …

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Niente Simpson in Svizzera

In conseguenza degli episodi accaduti in Giappone, con l’incidente nucleare di Fukushima, la tv svizzero tedesca Sf ha deciso di non trasmettere più gli episodi della serie animata dei Simpson nei quali venga trattato il tema della sicurezza atomica. L’annuncio è stato dato da una portavoce dell’azienda all’Ats, dopo indiscrezioni in questo senso già raccolte da Radio 24.

In effetti, nel cartone animato la città di Springfield è dotata di una centrale nucleare, che tuttavia viene gestita e controllata in modo molto approssimativo, a causa della negligenza di chi lavora e specialmente di Homer Simpson, il responsabile della sicurezza.

I problemi di sicurezza della centrale, con scorie nascoste e oggetti radioattivi, vengono mostrati spesso nella serie. Non mancano rifiuti smaltiti nei parchi giochi, topi fosforescenti che scorrazzano liberamente, barre di plutonio utilizzate come fermacarte, per non parlare di bidoni, contenitori e tubi da cui esce liquido radioattivo o segnali di allarme che i dipendenti ignorano in maniera sistematica. Lo stesso addetto alla sicurezza, Homer, vi lavora pur non avendo la minima competenza e alcuna qualifica speciale. Il tutto è dovuto all’avarizia del proprietario, Montgomery Burns, il quale non bada a violazioni ripetute delle norme di sicurezza pur di incrementare i propri guadagni.

Insomma, la tv svizzera ha ritenuto opportuno non trasmettere più le puntate in cui il tema della sicurezza nucleare viene trattato in maniera fin troppo esplicita e irridente, almeno in un momento di profonda riflessione e cordoglio per una tragedia che sta devastando un’intera nazione.

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