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“Froc*o, negr*, tro*a”: a mettere un freno a Donatella Rettore ci prova Francesca Fagnani

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2022-04-09

Donatella Rettore senza freni a Belve. A cercare di metterne qualcuno ci ha pensato Francesca Fagnani che di fronte a determinate esternazioni fuori controllo della cantante è riuscita a mantenere il suo consueto ed invidiabile aplomb. Donatella Rettore shock a Belve: la Fagnani prova a frenarla Il politicamente corretto c’entra poco, ma la Rettore alla …

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Donatella Rettore senza freni a Belve. A cercare di metterne qualcuno ci ha pensato Francesca Fagnani che di fronte a determinate esternazioni fuori controllo della cantante è riuscita a mantenere il suo consueto ed invidiabile aplomb.

Donatella Rettore shock a Belve: la Fagnani prova a frenarla

Il politicamente corretto c’entra poco, ma la Rettore alla fine chiama in causa proprio questo per giustificare la sua necessità di dover rivendicare parole – insulti come ribadito dalla Fagnani – come “Froc*o, negr*, tro*a”. E ricordando il famoso monologo che tanto fece discutere, cita Pio e Amedeo – forse inconsapevolmente – sostenendo con forza l’importanza delle intenzioni.

Francesca Fagnani ha incalzato la Rettore nel corso di tutta l’intervista: “Piaccio ai gay uomini mentre altre cantanti, come Patty Pravo, sono icone delle checche vintage. Non si imbarazza?”. La sua ospite ha replicato:

Non sono per niente imbarazzata. Esistono i gay e le checche. E le checche fanno pettegolezzi e non voglio vederli nemmeno sotto la porta di casa.

Poi la conduttrice ha domandato alla sua ospite quale sia la libertà di dare del froc*o o della tro*a a qualcuno, ricordando alla Rettore che “dare della tro*a a qualcuno è un insulto”.

Ma Donatella ha preferito citare Vasco Rossi in Colpa d’Alfredo, senza ammettere che anche in quel caso, l’intento del brano era proprio quello di offendere. Quindi ha replicato:

Io rivendico di poter utilizzare questi termini, altrimenti ci censuriamo. Per me, froc*o non è una parola brutta. Neanche negr*, mi sembra un insulto. Tutto sta nelle intenzioni. Cambiare parole? Mi sembra un po’ democristiano. Dipende dal modo in cui uno lo dice: se tu dici brutto ne*ro è una cosa, se tu dici negr*tto è un’altra.

Ma è troppo tardi, e su Twitter ormai da ore è in atto la polemica.

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