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Di Segni, rabbino capo di Roma: “Sotto il cielo di Roma è una patacca”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-02

E’ polemica sulla fiction Sotto il cielo di Roma, trasmessa da Raiuno. In un’intervista al mensile Shalom, Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, la definisce una patacca propagandistica, un’opera apologetica. Spiega Di Segni, che tra l’altro, in passato, ha fatto parte, per la Lux (che ha prodotto Sotto il cielo di Roma), del comitato di …

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Polemiche per la fiction di Raiuno

E’ polemica sulla fiction Sotto il cielo di Roma, trasmessa da Raiuno. In un’intervista al mensile Shalom, Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, la definisce

una patacca propagandistica, un’opera apologetica.

Spiega Di Segni, che tra l’altro, in passato, ha fatto parte, per la Lux (che ha prodotto Sotto il cielo di Roma), del comitato di esperti che contribuì alla realizzazione del kolossal della Bibbia:

Molto semplicemente direi che questo sceneggiato è una patacca, che persegue una finalità ben precisa, quella di dimostrare l’assoluta bontà di quel Pontefice e la giustificazione politica e morale di tutto ciò che ha fatto. La questione quanto mai controversa non si può esaurire con una discussione rapida e semplificata che finisce con una assoluzione finale scontata e apologetica, senza mostrare tutti gli aspetti e tutti i dati.

La copertina del numero di novembre del mensile è dedicata proprio alla questione. Di Segni definisce la fiction  un prodotto culturale con un’impostazione storica

carente, piena di errori e imprecisioni

e la paura è che essa possa contribuire a dare una lettura

assolutoria su scelte, vicende e silenzi del papato di Pio XII che sono ancora oggetto di studi e che ancora attendono di essere vagliate alla luce dei documenti non ancora resi pubblici dagli archivi vaticani.

Il rabbino capo di Roma, nell’intervista al direttore Giacomo Khan, manifesta

particolare rammarico personale, avendo collaborato a lungo anni fa con la Lux Vide, che quando produceva film di argomento biblico era molto attenta alle differenti sensibilità. Lo sceneggiato di oggi è invece a senso unico, con l’aggravante di una impostazione storica piena di imprecisioni, con scelte politiche gravi come ad esempio la rimozione delle responsabilità fasciste.

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