Pomeriggio Cinque

Alessandra Mussolini più inferocita che mai a Pomeriggio Cinque. Motivo del contendere? Un video che la vedrebbe protagonista in compagnia di un noto politico… Ma il video c’è?

Valeria Panzeri 03/12/2009

Feltri precisa di non aver visto il video su Alessandra Mussolini e di non essere certo che si tratti veramente della parlamentare: Detto questo, un nostro redattore e’ stato avvicinato, oppure gli hanno telefonato, non so come sia andata di preciso la vicenda, da qualcuno, di cui oggi peraltro si sa anche il nome, che […]

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Feltri precisa di non aver visto il video su Alessandra Mussolini e di non essere certo che si tratti veramente della parlamentare:

Detto questo, un nostro redattore e’ stato avvicinato, oppure gli hanno telefonato, non so come sia andata di preciso la vicenda, da qualcuno, di cui oggi peraltro si sa anche il nome, che gli ha offerto questo video. Secondo le dichiarazioni del venditore, che poi sara’ un ricettatore o qualcosa del genere, il contenuto era hard. Io pero’ questo non l’ho potuto verificare, anche perche’, nel momento in cui respingo una cosa, non ho la curiosita’ di veder quello che c’e’ dentro. Se poi dentro non c’e’ niente, sono solo contento per la signora. Ma nel momento in cui abbiamo rifiutato il video, noi non abbiamo pubblicato niente, neanche una riga. Quando ci siamo decisi a pubblicare la notizia ormai girava.

Rainews 24

Queste sono le dichiarazioni di Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale, in merito ad un articolo recentemente pubblicato sulla sua testata firmato da Vittorio Sgarbi. Nell’ambito del pezzo, redatto dal noto critico d’arte, si disquisisce circa il presunto (ciò va sottolineato in quanto non esistono fatti comprovati, al momento, che testimonino l’esistenza stessa dell’oggetto del contendere) filmino hard che ritrarrebbe l’Onorevole Alessandra Mussolini in dolce compagnia di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova. Il punto è che nessuno, compreso Feltri, dichiara di aver visto il materiale incriminato: sta per cadere quindi l’ennesima testa politica a causa di altarini svelati oppure si sta costruendo una bomba mediatica che ha come basi niente di più che aria fritta?
L’ultimo aggiornamento sulla questione arriva dal Corriere della Sera che svela il nome del fotografo che sarebbe l’autore del filmato nonché colui che ha tentato di ricattare i diretti interessati al fine di estorcere un milione di euro. Il suo nome è Andrea Cacciotti, professione fotografo; l’uomo ha già confermato di aver inviato una lettera presso Palazzo Chigi al fine di perpetrare il ricatto.

Al momento questi sono i fatti che hanno trovato oggettivo riscontro.

C’è una questione mediatica, però, difficile da ignorare ovvero l’ira funesta di Alessandra Mussolini ospite da Barbara D’Urso ieri a Pomeriggio Cinque. La signora conferma la sua tempra, tutt’altro che conciliante, in quella sede; vengono letti degli stralci dell’articolo di Sgarbi finchè la Mussolini non decide, all’apogeo della rabbia, di prendere il giornale, buttarlo a terra, prenderlo a calci ed infine stracciarlo. Si possono non condividere assolutamente le modalità di proclamare il proprio sdegno da parte della donna ma, se la notizia fosse una montatura, è comprensibilissima la rabbia.

Ciò che invece suona fuori luogo e gratuito è l’affermazione secondo la quale questo articolo sarebbe svilente ed andrebbe a ledere la dignità di ogni donna. Cito testuali parole dell’Onorevole Mussolini
Da quest’articolaccio ne deve venir fuori una battaglia per la dignità delle donne (…) In caso contrario l’Otto Marzo è carta straccia.

Non colgo il nesso. Se una donna, che sia un medico, un politico, un’estetista o una casalinga viene ingiustamente diffamata ha tutti i diritti di esser riabilitata nell’onore e risarcita per i danni. Non dimentichiamoci che la stessa cosa vale per un uomo, qualunque carica esso ricopra. Viceversa se viene comprovata un’accusa bisogna accettare di prendersi le proprie responsabilità. Non mi risulta che Marrazzo, a prescindere dai fatti, ne abbia fatto una crociata a favore dei diritti degli uomini.
La diffamazione, se di diffamazione si tratta, lede la dignità femminile tanto quella maschile. Ognuno sia responsabile o vittima delle situazione che gli competono senza mistificare al fine di trovare frasi ad effetto che compiacciano il popolino.

Se l’Onorevole Alessandra Mussolini è vittima di un atto diffamatorio è giusto che si indaghi e che la sua immagine venga ripulita da tale accusa. Questo non c’entra niente con la dignità delle donne, perché, anch’esse per prime, possono macchiarsi di qualunque onta, al pari degli uomini. Non attribuiamo sensi impropri ad accadimenti che coinvolgono il singolo individuo.

Io, come donna, posso benissimo fare a meno dell’otto marzo, anzi mi infastidisce soltanto quel rametto maleodorante di mimosa che lascia i suoi pezzi per tutta la casa. Cosa dovrebbe rappresentarmi? Forse che sono una donna e ho dei diritti? Mi basta la Costituzione per questo.

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