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Stupro di gruppo a Palermo, la rabbia di Ermal Meta: “Ai cani auguro di finire sotto 100 lupi”, interviene Francesca Barra

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-08-21

Prenderanno il via oggi, lunedì 21 luglio, gli interrogatori davanti al gip a carico dei sette giovani arrestati con l’accusa di stupro di gruppo a Palermo ai danni di una ragazza di 19 anni. I fatti risalgono allo scorso 7 luglio, in un cantiere abbandonato in zona Foro Italico e ciò che sta emergendo, inevitabilmente …

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Prenderanno il via oggi, lunedì 21 luglio, gli interrogatori davanti al gip a carico dei sette giovani arrestati con l’accusa di stupro di gruppo a Palermo ai danni di una ragazza di 19 anni. I fatti risalgono allo scorso 7 luglio, in un cantiere abbandonato in zona Foro Italico e ciò che sta emergendo, inevitabilmente ha portato molti volti noti ad esporsi sui social.

Stupro di gruppo a Palermo, la rabbia di Ermal Meta

Tra coloro che hanno sentito il bisogno di esprimere tutta la propria rabbia per l’accaduto, c’è anche Ermal Meta che in un tweet dai toni particolarmente duri ha espresso il suo punto di vista, scritto presumibilmente di pancia:

Lì in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi “cani” auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro.

Le parole del cantante hanno scatenato diverse reazioni, ed in tanti hanno criticato il tweet ritenendolo “orribile”. Ad esporsi è stata anche la scrittrice e giornalista Francesca Barra che su Instagram, riprendendo le parole dell’artista, ha commentato:

Io capisco la rabbia di Ermal Meta e di molti commentatori. Lo stupro è un delitto dell’anima e del corpo che denota la miseria umana: la mancanza di educazione, di cultura, di rispetto, di giustizia.

Tuttavia il mondo non si rimette a posto pensando che “uno valga uno”, che la vendetta o la tortura siano l’unica strada percorribile […] Non voglio litigare con Ermal Meta, ma sono certa che persone sensibili come lui potrebbero utilizzare la propria visibilità per andare a fondo , lavorare per una prevenzione culturale attraverso la propria notorietà. Rimanendo umano e difendendo quel diritto all’umanità che viene reciso con lo stupro, ma anche con queste soluzioni. Ti macchi dello stesso crimine.

 

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Di fronte alla critiche sollevate dal suo intervento social, Ermal ha voluto sottolineare cosa, a suo dire, sarebbe davvero orribile:

Di orribile c’è quello che hanno fatto, di orribile c’è il trauma che quella ragazza probabilmente si porterà dietro per molto tempo, di orribile c’è la madre di uno di loro che cerca di far passare per una poco di buono la vittima, di orribile c’è la mancanza totale di empatia, di orribile c’è filmarla, deriderla, lasciarla per strada come uno straccio e poi minacciarla, di orribile c’è la totale mancanza di umanità. Non è la collettività ad averli portati a compiere uno scempio del genere, ma una loro precisa e lucida scelta. Se l’educazione (compito della famiglia) non funziona prima, deve funzionare la punizione dopo, proprio per difendere la collettività che tanto ti sta a cuore.

A distanza di qualche ora, dopo il clamore sollevato dalle sue affermazioni, Ermal è intervenuto nuovamente:

Esporsi non giova mai a nessuno, ma non riesco a non mettermi nei panni della vittima e a non sentirmi male per lei. Colpa mia. Voi che avete la verità in tasca continuate pure a illuminare il mondo.

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