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Roberto Giovalli, il re dei palinsesti pagato per non lavorare

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-10-29

Questo pomeriggio a Milano allo spazio eventi della Mondadori in via Marghera Ilaria D’Amico e Giuseppe Civati presenteranno il libro “Io non lavoro. Storie di italiani improduttivi e felici“, in compagnia degli autori Serena Bortone e Mariano Cirino. Tra le otto storie raccontate nel libro, spicca anche quella di Roberto Giovalli. Torinese di nascita, milanese …

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Roberto Giovalli

Questo pomeriggio a Milano allo spazio eventi della Mondadori in via Marghera Ilaria D’Amico e Giuseppe Civati presenteranno il libro “Io non lavoro. Storie di italiani improduttivi e felici“, in compagnia degli autori Serena Bortone e Mariano Cirino.

Tra le otto storie raccontate nel libro, spicca anche quella di Roberto Giovalli. Torinese di nascita, milanese d’adozione, Giovalli giunse sotto la Madonnina chiamato direttamente da Silvio Berlusconi per diventare “il re dei palinsesti Fininvest”. Il 24 marzo 1989 si dimise, e Adriano Galliani si impegnò a pagarlo affinchè non lavorasse per la concorrenza.

Racconta Giovalli:

Io ho sempre voluto lavorare solo per il padrone: è l’unico che capisce se si guadagnano i soldi oppure no. Non per una pletora di dirigenti il cui obiettivo principale è mantenere il posto di lavoro.

Impegnato a lavorare sedici ore al giorno, sette giorni su sette, rientrò a Telepiù. Mantenne però la promessa che aveva fatto a Berlusconi: se perde resto, se vince me ne vado. E Silvio vinse.

Un altro periodo di esilio voluto finì nel 1999, quando Italia 1 versava in cattive acque: Giovalli ritornò, e produsse LeIene .

Nel 2001, arrivò La7: anche in questo caso, dopo il boom di share per i festeggiamenti dello scudetto della Roma, venne pagato per non lavorare, sette miliardi da Marco Tronchetti Provera.

Da allora, una vita tra Caraibi, Formentera (con tanto di aggressione per rapina lo scorso anno), la Svizzera e Milano.

Il perché è molto semplice.

Si lavora per soldi o per conquistare una posizione. Io ho più soldi di quello che mi serva, e non mi interessa mantenere una posizione.

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