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Coronavirus, Heather Parisi nega seconda quarantena a Hong Kong: “Qui non c’è stata nemmeno la prima”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-04-02

Heather Parisi torna a parlare dell’emergenza Coronavirus in Cina e lo fa in un suo recente intervento a Un giorno da pecora, destinato a far discutere. Alla fine di marzo, a causa della nuova ondata di casa di Covid-19 le autorità locali hanno deciso di applicare una nuova quarantena. Heather Parisi però avrebbe negato tale …

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Heather Parisi torna a parlare dell’emergenza Coronavirus in Cina e lo fa in un suo recente intervento a Un giorno da pecora, destinato a far discutere. Alla fine di marzo, a causa della nuova ondata di casa di Covid-19 le autorità locali hanno deciso di applicare una nuova quarantena. Heather Parisi però avrebbe negato tale aspetto, minimizzando e parlando di notizie “inesatte”, sintomo forse che non si riesce a comprendere la situazione reale all’estero.

Coronavirus, Heather Parisi nega seconda quarantena a Hong Kong

Nel corso dell’intervista a Un Giorno da Pecora, Heather Parisi ha parlato delle sue giornate ad Hong Kong e della nuova emergenza Coronavirus:

Ho letto notizie inesatte, forse non si conosce la reale situazione. Ho letto di una riapertura di uffici, negozi e fabbriche, che in realtà nemmeno ci sono. Ma la cosa più clamorosa è che si è parlato di una seconda quarantena: qui a Hong Kong non c’era stata nemmeno la prima quarantena, non siamo mai stati costretti a stare a casa, la scelta è stata esclusivamente volontaria.

Quindi la ballerina ha voluto fare chiarezza sulla situazione della metropoli, proseguendo:

Qui ad Hong Kong attualmente ci sono circa 700 casi e 4 morti. Molti confondono la nostra situazione con quella della Cina ma sono totalmente diverse. Le scuole, i teatri e i cinema sono chiusi dal 24 gennaio. Però i negozi, i ristoranti e gli uffici non sono mai stati chiusi, è stato solo chiesto se si voleva lavorare da casa, su base volontaria. In questi giorni sono chiuse le saune, i centri sportivi, i parchi giochi, i karaoke, i bar e i pub.

La Parisi ha poi commentato la notizia dei “casi di ritorno” a Hong Kong a causa di persone che sono ritornate dall’estero:

Da circa un mese chi arriva a Hong Kong dall’estero viene messo in quarantena con un braccialetto che segnala alla polizia se si esce di casa. E credetemi: ci sono stati molti arresti perché la gente esce di casa e va a bere e a fare feste.

L’attuale situazione

E’ il Corriere della Sera, oggi, a parlare della seconda quarantena scattata ad Hong Kong ma negata da Heather Parisi. In merito scrive il quotidiano:

Hong Kong finora dal punto di vista sanitario ha resistito: nella fase più grave dell’epidemia si è sigillata per evitare il contagio dal resto della Cina; quando il peggio è passato ha richiamato al lavoro gli impiegati della City finanziaria. Ora che teme un’ondata di ritorno, contagi di nuovo importati e coronavirus rimesso in corsa, ha dichiarato una nuova stretta, non lockdown ma chiusura per due settimane della vita notturna, dai pub ai ristoranti, dai karaoke alle sale di mahjong […] Nei ristoranti di Hong Kong, per i prossimi 14 giorni, sono ammessi tavoli con un numero massimo di 4 avventori: è stato rilevato infatti che la distanza ravvicinata a tavola riaccende focolai.

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