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Morgan, il suo addio ad X Factor e i bei tempi con Simona Ventura e Mara Maionchi
Emanuela Longo 25/11/2015
In una recente e lunga intervista a Marco Castoldi, in arte Morgan, e più simile ad una chiacchierata amichevole, Luca Valtorta di Repubblica ci ha permesso di capire realmente cosa avrebbe spinto il celebre cantautore a dire addio ad X Factor. Nel talent show musicale ora targato Sky, Morgan ha indossato i fortunati quanto chiacchierati […]

In una recente e lunga intervista a Marco Castoldi, in arte Morgan, e più simile ad una chiacchierata amichevole, Luca Valtorta di Repubblica ci ha permesso di capire realmente cosa avrebbe spinto il celebre cantautore a dire addio ad X Factor. Nel talent show musicale ora targato Sky, Morgan ha indossato i fortunati quanto chiacchierati panni di giudice. Si è arrabbiato, ha fatto discutere ma ha anche vinto, fino a raggiungere un vero record in tal senso. Ecco cosa ha raccontato Morgan al giornalista di Repubblica.
Cosa è successo a X Factor? La domanda è d’obbligo dopo il suo addio – a quanto pare definitivo – preceduto da numerose altre uscite di scena poi smentite con la sua presenza dietro il banco dei giudici. “Hanno avuto paura della verità. Non sono una persona che indora le pillole e questo non piace”, ha commentato Morgan, soddisfatto però del suo personale record.
“Sono nel Guinness dei primati come il più grande vincitore di talent show al mondo: ne ho vinti cinque su sette e tra l’altro gli artisti con cui ho vinto io sono gli unici che sono rimasti al di là del talent: Marco Mengoni, Noemi, Antonio Maggio, i Cluster“, ha dichiarato, prima di specificare: “Non bisogna confondere i miei gusti personali con quello che faccio in tv, che è un lavoro di divulgazione: riesco a capire cosa può essere popolare. Il fatto che a me poi invece non interessi usare il canone del pop e preferisca cose più complesse è una mia scelta. Lo faccio perché posso”.
Dopo un passato a suon di pane e musica indipendente, Morgan negli anni si è prestato alla tv generalista. Come mai questa scelta? “Andare in diretta tv è come fare jazz. Non è una cosa facile: io sono capace. Io interpreto X Factor come una condivisione di conoscenza ma non tutti amano spendersi, mettersi in gioco”.
Non esiste un copione, bensì un format: “I tempi più belli infatti sono stati i primi con Simona Ventura e Mara Maionchi perché era un Far West: è stato una bomba”. Cosa c’era di diverso allora? “Siccome non si sapeva bene come farlo l’abbiamo fatto come ci pareva. Tutto quello che adesso sono convinti venga dal format made in Uk è roba nostra. Perché è proprio l’Italia invece il paese in cui ha avuto più successo: un fenomeno che gli inglesi stessi hanno analizzato e riproposto a noi”.