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Clizia Incorvaia rompe il silenzio dopo la denuncia di Sarcina: “Vergognoso colpire me ferendo nostra figlia”

Emanuela Longo 28/03/2025

L’influencer risponde alle gravi accuse dell’ex marito Francesco Sarcina riguardo all’uso dell’immagine della loro figlia sui social.​

La recente denuncia presentata da Francesco Sarcina contro l’ex moglie Clizia Incorvaia ha acceso un nuovo capitolo nella loro già complessa relazione post-matrimoniale. Il frontman de Le Vibrazioni accusa l’influencer di sfruttare l’immagine della loro figlia Nina per fini economici attraverso i social media. ​

Clizia Incorvaia

Clizia Incorvaia risponde alle accuse di Francesco Sarcina

Secondo quanto riportato, Sarcina avrebbe denunciato che la Incorvaia utilizza l’immagine della loro figlia in post sponsorizzati, tra cui video in cui Nina indossa prodotti di aziende di moda. Il cantante sostiene che tali azioni siano state intraprese senza il suo consenso, esponendo la minore a rischi e violando il suo diritto alla privacy.

In risposta alle accuse, Clizia Incorvaia ha pubblicato un lungo messaggio sui suoi profili social, difendendo il proprio operato e sottolineando l’amore per sua figlia. Ha dichiarato di condividere momenti della loro quotidianità in modo rispettoso, senza intenzione di sfruttare l’immagine della bambina.

L’influencer ha evidenziato l’importanza di proteggere l’identità digitale dei propri figli, affermando di aver sempre agito in modo misurato e rispettoso riguardo alla presenza online di Nina. Ha sottolineato che essere genitori oggi implica educare all’equilibrio tra vita reale e digitale, mettendo al centro il benessere dei figli.

Ecco le sue parole:

Sono una persona che ama profondamente sua figlia. E so che, nonostante la fine di un matrimonio, lei è una bambina meravigliosa, serena, risolta, felice. Provo un senso di vergogna davanti a chi, pur di colpire l’altro genitore, non riflette sul danno che potrà provocare a un figlio che un giorno leggerà tutto questo. Le parole restano, e feriscono più dei fatti. Se io, fino a oggi, ho taciuto e ho omesso l’impossibile, l’ho fatto solo per proteggere mia figlia. Per evitarle di finire in un vortice mediatico, per non farle leggere certe cose sui giornali o sentirle nei talk show. E soprattutto per non compromettere l’idea che potrà avere di suo padre.

Condividere piccoli momenti della nostra quotidianità, sempre in modo rispettoso, non vuol dire esporla o sfruttarla, ma raccontare una realtà familiare autentica, come tante altre madri fanno ogni giorno, anche fuori dai social. Ho sempre fatto in modo che la sua presenza online fosse misurata, rispettosa e mai forzata, consapevole che oggi essere genitore significa anche proteggere l’identità digitale dei propri figli. È una forma di amore silenziosa, ma fondamentale.

Rispetto il ruolo del padre e continuerò sempre a mettere al centro il benessere di nostra figlia, nella convinzione che educare all’equilibrio fra vita reale e digitale sia oggi parte della nostra responsabilità genitoriale. Essere genitori vuol dire anche sapersi fermare un passo prima del dolore altrui. Vuol dire amare più della rabbia. E io continuerò a scegliere questo, sempre.

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