Achille Lauro parla della sua sessualità e smentisce una leggenda metropolitana
di Valentina Gambino
Pubblicato il 2020-02-15
Achille Lauro intervistato in esclusiva sul Corriere della Sera, ha raccontato numerosi aspetti inediti della sua vita privata, la carriera, il suo rapporto con la droga e la leggenda metropolitana numero uno: il carcere da giovanissimo. Cosa è vero e cosa, invece, non lo è? Achille Lauro smentisce: “Carcere? Leggenda metropolitana” “Me ne frego” è …
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Achille Lauro intervistato in esclusiva sul Corriere della Sera, ha raccontato numerosi aspetti inediti della sua vita privata, la carriera, il suo rapporto con la droga e la leggenda metropolitana numero uno: il carcere da giovanissimo. Cosa è vero e cosa, invece, non lo è?
Achille Lauro smentisce: “Carcere? Leggenda metropolitana”
“Me ne frego” è il brano che Achille Lauro ha portato sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo 2020. Intervistato dal grande Aldo Cazzullo, ha smentito falsi miti e leggende nere.
Lauro De Marinis (questo il suo vero nome), classe 1990, cresciuto a pane e musica, salvato dal rap e Marracash che lo ha messo sotto contratto nella sua etichetta discografica. Si parla di furti, spaccio e carcere. Lui esordisce raccontando che non gli è mancato mai nulla:
Mio padre si chiama Nicola De Marinis, è stato professore universitario e avvocato, ha scritto quattro libri, per meriti insigni è diventato consigliere della Corte di Cassazione. Nonno Federico era prefetto di Perugia, l’altro nonno ha combattuto nella seconda guerra mondiale: si chiamava Archimede Lauro Zambon.
Sono nato a Verona perché lì abitava la famiglia di mia mamma, Cristina, originaria di Rovigo, ma sono cresciuto a Roma. Mia mamma ha dedicato la vita agli altri. Casa nostra era sempre piena di ragazzi presi in affido. Sono sempre stato abituato a condividere.
Poi la separazione dei genitori, la crescita in una comune con il fratello Federico (di cinque anni più grande), a Val Melaina, Montesacro. Il collettivo si chiamava Quarto Blocco, c’erano altri venti ragazzi.
Smentita anche la voce del carcere:
No, non sono stato in galera. Pure questa voce fa parte della leggenda. Ho avuto abbastanza amici incasinati da capire quello che non volevo diventare. Amici reduci da dipendenza o da sbagli adolescenziali, che entravano e uscivano per cose fatte da ragazzini. Il carcere non è il posto giusto per recuperare i ragazzi. Per loro facciamo molto di più io e quelli come me.
Lauro parla del suo orientamento sessuale
E sulla sua sessualità, Achille Lauro afferma:
Gay o fluido? Questo lo lascio al caso. Figli? Li ho schivati.