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Paolo Brosio, quando nel 2017 parlava della conversione dopo un’orgia ma oggi commenta quella di Silvia Romano

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-05-17

Paolo Brosio, con molta probabilità, sarà ospite di Live Non è la d’Urso che andrà in onda questa sera. Per una strana coincidenza, il portale TrendIt, ha tirato fuori un articolo che data 2017, parlando della sua particolare conversione. Caso vuole, anche l’intervista per stamptoscana.it (ma quella è attuale), parlando del caso di Silvia Romano. …

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Paolo Brosio, con molta probabilità, sarà ospite di Live Non è la d’Urso che andrà in onda questa sera. Per una strana coincidenza, il portale TrendIt, ha tirato fuori un articolo che data 2017, parlando della sua particolare conversione. Caso vuole, anche l’intervista per stamptoscana.it (ma quella è attuale), parlando del caso di Silvia Romano.

Paolo Brosio, quando parlava della sua conversione (nel 2017)

Come riporta Trash Italiano, che cita una intervista nel 2017 rilasciata da Libero Quotidiano e poi riportata da FanPage, Paolo Brosio raccontava della sua conversione durante un’orgia, ricordando il passato fortemente attivo tra sesso e droga:

Arrivavo da grandi sofferenze, la perdita di mio padre, l’incendio del Twiga, la separazione dalla mia seconda moglie. Poi una nottata matta. Ero a Torino dove facevo le dirette della Juve, lavoravo a Mattino 5 e a Pomeriggio 5. Siamo tutti a casa mia. Sento una voce che dice Paolo, devi smettere. Erano le tre e mi sono messo a recitare l’Ave Maria. Ho cacciato tutti di casa.

Non sono un robot. Ma non è che non pratico dal 2008, sono un peccatore e ogni volta affronto la questione con il mio confessore; se dovessi andare in Cielo vorrei presentarmi pentito. Non sono un santo. Ci si può anche amare solo spiritualmente, perché strapazzare sempre il povero corpo.

Il parere su Silvia Romano

Dopo questa intervista di circa tre anni fa, arrivano anche le dichiarazioni fresche di stampa, su Silvia Romano:

Nel caso di Silvia – dice a Stamp – possiamo parlare del suo sequestro e della liberazione ma della conversione proprio no. Anche perché Al-Shabab non mi sembra che appartenga al mondo musulmano legale ma a quello illegale perché è un gruppo terrorista vicino ad Al-Qaeda. Dunque non si può parlare di una conversione del cuore perché Silvia aveva un mitra puntato alla testa; è stata rapita in una terra in cui stava facendo della solidarietà e tenuta prigioniera. Direi piuttosto di una conversione del kalashnikov.

Sono per la linea della mediazione e della misericordia, ma il cinema mediatico che è andato in onda all’aeroporto volto alla ricerca di un consenso per un governo in difficoltà si poteva evitare.

E niente, Paolo Brosio convertito dopo un’orgia e Silvia Romano – secondo le sue parole – per un mitra puntato nella testa. Non mi sembra esattamente la stessa cosa (a prescindere). Ma tant’è…

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