L’Arena, oggi il dibattito sulla violenza e l’indifferenza. Il caso della rumena uccisa nella metro e del taxista pestato a Milano

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Oggi pomeriggio a L’arena di Massimo Giletti si è parlato di due fatti di cronaca recenti, per trattare due temi importanti: l’aggressività che sta diventando, o forse lo è già divenuta, una componente della società umana, e l’indifferenza della gente, che, davanti ad una persona bisognosa o in difficoltà, non si ferma.

Si è partiti col parlare della morte della donna rumena nella metropolitana di Roma. In studio c’erano la madre e la sorella di Alessio Burtone, il ragazzo che ha causato la morte della donna. La madre ha spiegato che cosa è accaduto quel giorno.



Ho visto quel video (il video dell’aggressione mandato in onda varie volte in tv, ndr) e ogni volta è straziante. Mi rendo conto che mio figlio ha picchiato questa donna e che c’è una bambina senza madre,

ha esordito e poi ha iniziato a raccontare:



C’è qualcosa che succede prima e che non viene ripreso dalla telecamera. Mio figlio entra in un sali e tabacchi e si mette in fila: davanti a lui c’è un uomo, dietro questa signora, che cerca di passargli avanti. Mio figlio le dice: “Ma tu al paese tuo la fila non la fai?” e questa signora si arrabbia e lo inizia ad insultare. Poi mi figlio appoggia le sue cose su un tavolino e questa signora lo aspetta al di fuori del bar. Poi lo insulta e lo prende a calci. Ci sono testimoni e anche l’edicolante conferma la versione di mio figlio.

Il video della testimonianza dell’edicolante è stato mandato in onda qualche minuto prima: l’uomo dichiara che tra i due è nato un litigio e poi la donna ha preso a calci e pugni il ragazzo ripetutamente fino a quando il ragazzo non ce l’ha fatta più e ha reagito.

La donna ha continuato a raccontare:

Questa signora gli è stata dietro, lo minacciava e gli ha detto: “Ti spacco la faccia e ti faccio uscire il sangue dagli occhi”. Mio figlio ha avuto paura, anche perchè questa donna sembrava molto sicura di sè, ed ha reagito.

Poi ha aggiunto:

Sui giornali sono state scritte tante bugie: hanno detto che mio figlio è un pregiudicato, ma non ha mai commesso un reato; è stato detto che ha fatto pugilato per due anni, ma non è vero. I giornali ci stanno massacrando.

Al racconto è seguita la discussione in studio. Massimo Giletti ha preso le difese della donna morta, mentre Lamberto Sposini ha fatto una notazione sull’eventuale componente razzista e sull’indifferenza di molte persone che non si sono fermate:

Non c’entra nulla il razzismo, nessuna persona sapeva che quella donna per terra era rumena…. Non mi sento di buttare la croce addosso a chi non si è fermato, perchè oggi c’è paura, soprattutto gli anziani pensano che sia una trappola.

Vittorio Sgarbi ha affermato che si è trattato di un gesto grave, ma che non si può non dire che sia un fatto preterintenzionale, perchè è evidente che il ragazzo non aveva intenzione di uccidere. In studio c’era anche il carabiniere che per primo ha fermato il ragazzo sotto accusa e che alla domanda su quale impressione gli avesse fatto il ragazzo ha risposto:

Mi sembrava un ragazzo che non si rendeva conto di quello che ha fatto (e sapendo che era rimasta a terra, ndr) ha detto che era finta e che lo faceva per farsi credere.

Klaus Davi ha asserito che il ragazzo è colpevole, perchè ha provocato la morte della donna, mentre un’altra persona in studio ha affermato che così come non si picchia il gentil sesso, nemmeno una donna deve alzare le mani sugli uomini.

La discussione su questo fatto di cronaca è terminata con una notazione del conduttore: recentemente un ragazzo romano è finito in ospedale in fin di vita, con il cranio sfondato in seguito all’aggressione subita da parte di alcuni rumeni, ma i giornali non hanno minimamente acennato alla notizia.  Inoltre Massimo Giletti ha invitato il sindaco di Roma, il quale ha detto che il comune di Roma si costituirà parte civile al processo e che pagherà tutte le spese del funerale e del trasferimento del cadavere di Maricica in Romania,  a prendere un aposizione anche nei confronti della vittima italiana.

Il dibattito si è, poi, spostato su un altro caso di cronaca: un taxista di Milano è stato ridotto in fin di vita, perchè ha investito involontariamente un cane. Le persone che erano sul luogo non hanno testimoniato, ad eccezione di una, alla quale, per ritorsione, è stata bruciata l’automobile.

La criminologa Roberta Bruzzone ha spiegato quali siano le cause di questa aggressività così presente nella società:

Viviamo in una società dove c’è tanta frustazione. Ci sono persone che scendono in strada con l’intenzione di creare scompigli trovando un pretesto.

Lamberto Sposini ha continuato a sostenere che il motivo per il quale la gente non aiuta il prossimo in difficoltà è per paura.

C’è paura anche a testimoniare, perchè, quando si testimonia, lo Stato non tutela.

Durante la diretta il sindaco di Milano Letizia Moratti ha telefonato in studio, per dire che il comune di Milano donerà un’autovettura nuova alla persona che si è vista bruciare la sua auto per aver testimoniato sull’aggressione al taxista.

Il dibattito si è chiuso con i risultati del sondaggio lanciato all’inizio della puntata, sulla causa dell’indifferenza delle persone: per il 49% dei telespettatori è frutto dell’insensibilità della gente, mentre per il 51% è conseguenza della paura.