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Tv Talk, puntata 21 ottobre: Giuseppe Cruciani e il dibattito sull’uso delle armi per autodifesa

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2017-10-21

Questo sabato, 21 ottobre 2017, torna su RaiTre l’appuntamento con la trasmissione Tv Talk, condotta da Massimo Bernardini a partire dalle ore 15:00 circa. Tanti gli ospiti in studio a partire da Michela Murgia, passando per Serena Bortone, Luca Giurato, Alessandra Angeli, Alessandra Comazzi, Giuseppe Cruciani, Camila Raznovich e Luca Dondoni. Proprio Cruciani sarà il …

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Questo sabato, 21 ottobre 2017, torna su RaiTre l’appuntamento con la trasmissione Tv Talk, condotta da Massimo Bernardini a partire dalle ore 15:00 circa. Tanti gli ospiti in studio a partire da Michela Murgia, passando per Serena Bortone, Luca Giurato, Alessandra Angeli, Alessandra Comazzi, Giuseppe Cruciani, Camila Raznovich e Luca Dondoni. Proprio Cruciani sarà il protagonista di un intervento su un tema attuale e delicato, quello dell’uso delle armi per autodifesa. Un argomento molto discusso in tv perché, sempre secondo Cruciani, “tira”.  Ma vediamo quali sono state le sue dichiarazioni.

Il parere di Giuseppe Cruciani sull’uso delle armi

L’attenzione dei media sul tema delle armi per autodifesa è molto elevata e il conduttore de La Zanzara, intervenendo nel dibattito durante la puntata di oggi di tv Talk, su RaiTre, ha detto la sua. “Bisogna essere onesti: non è che se ne discute in televisione o in radio perché abbiamo un’idea. Ognuno poi ha le proprie: io sono un po’ per l’idea americana della diffusione delle armi, che pure viene contestata”, dice.

“Penso, però, che ognuno di noi affronti queste cose perché tirano, perché il dibattito sul “Posso sparare o non posso sparare? Posso essere condannato o no? Ho il diritto a casa mia di poter sparare a chi voglio e come voglio quando entra?” suscita una reazione di pancia, divide, e le cose che dividono attraggono il pubblico”: è questo ciò che con estrema sincerità pensa Cruciani.

Nel corso della puntata vedremo il giornalista nel carcere San Vittore di Milano dove si è recato con l’intento di capire in fondo le responsabilità della tv rispetto a questo delicato argomento. A tal fine ha intervistato i detenuti, per i quali il mezzo televisivo rappresenta l’unico a loro disposizione per poter conoscere il mondo esterno.

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