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Strage di Erba, Rosa e Olindo: il caso a Quarto Grado, per la procura di Como “loro responsabilità confermata”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-04-28

Si riaccendono i riflettori sul caso della strage di Erba che vede condannati all’ergastolo in via definitiva i coniugi Rosa e Olindo. Il programma Quarto Grado, in onda questa sera su Rete 4 con una nuova puntata, anche oggi 28 aprile tornerà ad interrogarsi sulle confessioni dei due condannati – in via definitiva – e …

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Si riaccendono i riflettori sul caso della strage di Erba che vede condannati all’ergastolo in via definitiva i coniugi Rosa e Olindo. Il programma Quarto Grado, in onda questa sera su Rete 4 con una nuova puntata, anche oggi 28 aprile tornerà ad interrogarsi sulle confessioni dei due condannati – in via definitiva – e farà il punto sulla decisione della procura rispetto alla richiesta di revisione del processo da parte del sostituto procuratore della corte d’appello di Milano Cuno Tarfusser.

Strage di Erba, il caso a Quarto Grado

Il settimanale di Rete 4, in onda stasera con un nuovo appuntamento in diretta, torna a dare conto delle confessioni dei due coniugi, Rosa Bazzi e Olindo Romano e delle loro successive ritrattazioni, fino ad analizzare la pista alternativa suggerita dalla difesa. Il tutto arricchito da testimonianze e prove, dubbi e indizi, di un caso controverso e complesso.

Le ultime novità sul caso

Il procuratore di Como, Massimo Astori, si è espresso sulla richiesta di revisione del processo per la strage di Erba da parte di Astori, asserendo in un lungo comunicato: 

Le espressioni del Pg contengono accuse di condotte abusive e illegittime se non di veri e propri reati a carico di magistrati della procura di Como, a distanza di 16 anni dai fatti, senza giustificazione alcuna.

La responsabilità di Rosa Bazzi e Olindo Romano è stata affermata nei tre gradi di giudizio. I giudici hanno espresso valutazioni ampiamente positive delle prove raccolte dalla pubblica accusa e hanno accolto integralmente nei tre gradi di giudizio le richieste dei rappresentanti dell’ufficio del Pm. La lettura delle corpose e approfondite sentenze che hanno motivato la condanna all’ergastolo di entrambi gli imputati, atto imprescindibile e doveroso per chiunque intenda formulare pubblicamente osservazioni, non lascia spazio a perplessità.

Il comunicato ha proseguito:

La Procura della Repubblica di Como in questi 16 anni si è consegnata a un doveroso quanto rigoroso silenzio, guidata dal rispetto della legge, delle parti processuali e degli stessi condannati. La Procura auspica che altrettanto rispetto sia adottato, nelle forme e nei contenuti, da tutti coloro che si accostano a questa drammatica vicenda, al cui fondo rimane il profondo dolore di chi ne è stato colpito. Tutelerà comunque, nelle sedi e con le forme opportune, l’immagine deII’Ufficio, a difesa dei singoli magistrati e della loro correttezza professionale.

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