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Massacro del Circeo: chi è Tina Lagostena Bassi, l’avvocata di Donatella Colasanti nel processo del 1975

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2023-11-21

Tina Lagostena Bassi, avvocatessa italiana (Milano 1926 – Roma 2008); famosa come “l’avvocato delle donne” per il forte impegno profuso in difesa dei diritti femminili. Tra i tanti processi, si ricorda la difesa di Donatella Colasanti, l’unica delle due ragazze sopravvissute al massacro del Circeo avvenuto nel settembre 1975.  La difesa di Donatella Colasanti: il …

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Tina Lagostena Bassi, avvocatessa italiana (Milano 1926 – Roma 2008); famosa come “l’avvocato delle donne” per il forte impegno profuso in difesa dei diritti femminili. Tra i tanti processi, si ricorda la difesa di Donatella Colasanti, l’unica delle due ragazze sopravvissute al massacro del Circeo avvenuto nel settembre 1975. 

La difesa di Donatella Colasanti: il massacro del Circeo

Massacro del Circeo: chi è Tina Lagostena Bassi, l’avvocata di Donatella Colasanti

Il massacro del Circeo avvenne nel settembre del 1975, quando due ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, furono rapite, stuprate e torturate per due giorni da tre giovani, Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido, in una villa al Circeo. 

Le due ragazze furono poi chiuse in una valigia e abbandonate in una macchina, dove Rosaria morì soffocata, mentre Donatella riuscì a sopravvivere e a chiedere aiuto.

Tina Lagostena Bassi fu l’avvocata di Donatella Colasanti nel processo che si tenne a Roma dal 1976 al 1979, e che ebbe una grande risonanza mediatica e sociale. 

Tina Lagostena Bassi: la carriera

Tina Lagostena Bassi, nata a Milano nel 1926 e scomparsa a Roma nel 2008, è stata una figura di spicco nella storia della giustizia e della politica italiana. 

Laureata in giurisprudenza a Genova, si specializzò in diritto penale e della navigazione, e fondò con il marito Vitaliano Lagostena uno studio legale prima a Genova e poi a Roma. 

Fu anche docente universitaria, consulente del Ministero di Grazia e Giustizia, e rappresentante italiana al Convegno Mondiale per la Pace a Praga nel 1983.

Fu lei la prima a pronunciare la parola “stupro” in un processo, rompendo il tabù che circondava questo reato, allora considerato solo contro la morale e non contro la persona. 

Fu lei a difendere Donatella Colasanti, l’unica sopravvissuta al massacro del Circeo, in cui due ragazze furono rapite, stuprate e torturate da tre giovani nel 1975. 

Fu lei a partecipare al primo “Processo per stupro” trasmesso dalla RAI nel 1979, in cui difese una ragazza violentata da due uomini in una stazione ferroviaria. 

Fu sempre lei a fondare il Telefono Rosa, un’associazione di volontarie che offre ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza.

La sua battaglia non si fermò al tribunale, ma si estese anche al Parlamento, dove fu eletta nel 1994 nelle liste di Forza Italia. 

Nella XII legislatura fu membro della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e coautrice della legge n. 66 del 1996, che modificò il codice penale introducendo la violenza sessuale come reato contro la persona, e prevedendo pene più severe per gli stupratori.

Il suo ruolo in TV e la scrittura di libri

Tina Lagostena Bassi fu anche una presenza televisiva, come sceneggiatrice e conduttrice di programmi dedicati alla giustizia e ai diritti, e come giudice del programma “Forum” su Rete 4. 

Scrisse anche diversi libri, tra cui “La donna e la giustizia” (1977), “La violenza sulle donne” (1980), “La donna e il potere” (1984), e “La donna e la vita” (1992).

Per il suo impegno ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Marisa Bellisario nel 1988, il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo nel 1991, e il Premio America della Fondazione Italia USA nel 2007. La sua eredità è ancora viva e attuale, e il suo esempio è di ispirazione per tutte le donne che vogliono affermare i loro diritti e la loro dignità.

La morte di Tina Lagostena Bassi

Tina Lagostena Bassi è morta il 4 marzo 2008 a Roma, dopo una lunga malattia, probabilmente un tumore al seno.

È stata una donna coraggiosa e determinata, che ha contribuito a cambiare la legislazione sulla violenza sessuale e a rompere il silenzio su questo reato. 

Ha lasciato un’eredità di impegno civile e di sensibilità umana, che è ancora viva e attuale. La sua vita e la sua opera sono state ricordate da molti, tra cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che le ha tributato un elogio funebre.

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