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Giulia Cecchettin, la sorella Elena in tv: “Turetta un mostro? No, figlio sano del patriarcato”, il fortissimo discorso

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-11-20

Minuto dopo minuto vengono a galla dettagli inquietanti dietro il femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne trucidata dall’ex fidanzato Filippo Turetta, fermato ed arrestato ieri in Germania (in attesa dell’estradizione alla quale non si è opposto). La sorella di Giulia, Elena, ha scritto al Corriere della Sera una lettera, letta anche ieri in diretta tv …

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Minuto dopo minuto vengono a galla dettagli inquietanti dietro il femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne trucidata dall’ex fidanzato Filippo Turetta, fermato ed arrestato ieri in Germania (in attesa dell’estradizione alla quale non si è opposto). La sorella di Giulia, Elena, ha scritto al Corriere della Sera una lettera, letta anche ieri in diretta tv a Dritto e Rovescio, in cui spiega in modo lucido cosa è la cultura dello stupro e perché Turetta non può essere definito un mostro. 

Giulia Cecchettin, il potente discorso della sorella Elena

Giulia Cecchettin, la sorella Elena

Elena Cecchettin è lucidissima mentre parla di Filippo Turetta, il 22enne che ha ucciso senza pietà la sorella Giulia. Non è un mostro, dice, ma il figlio sano del patriarcato. Ecco le sue parole, che ha ribadito anche a Dritto e Rovescio:

Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un’eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c’è. I “mostri” non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling.

Ogni uomo viene privilegiato da questa cultura. Viene spesso detto “non tutti gli uomini”. Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini. Nessun uomo è buono se non fa nulla per smantellare la società che li privilegia tanto. È responsabilità degli uomini in questa società patriarcale dato il loro privilegio e il loro potere, educare e richiamare amici e colleghi non appena sentano il minimo accenno di violenza sessista. Ditelo a quell’amico che controlla la propria ragazza, ditelo a quel collega che fa catcalling alle passanti, rendetevi ostili a comportamenti del genere accettati dalla società, che non sono altro che il preludio del femminicidio. Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge.

Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto.

A seguire il video integrale del suo intervento a Dritto e Rovescio in diretta tv.

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