logo

Giulia Cecchettin, la lotta della sorella Elena: un’Antigone moderna che non intende restare in silenzio (e noi con lei)

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-11-20

L’omicidio di Giulia Cecchettin ha aperto un vaso di Pandora che era ormai da tempo sull’orlo di esplodere e lo ha fatto riuscendo finalmente a far alzare testa e voce a tutte noi donne, affrante, stanche, sfinite da una cultura patriarcale tossica e assassina. E’ ora di dire basta, è ora di urlare, altro che …

spinner

L’omicidio di Giulia Cecchettin ha aperto un vaso di Pandora che era ormai da tempo sull’orlo di esplodere e lo ha fatto riuscendo finalmente a far alzare testa e voce a tutte noi donne, affrante, stanche, sfinite da una cultura patriarcale tossica e assassina. E’ ora di dire basta, è ora di urlare, altro che minuto di silenzio. E’ arrivato il momento di ‘bruciare tutto’.

Giulia Cecchettin, la lotta della sorella Elena

Elena, sorella di Giulia Cecchettin

A dare impulso alla lotta in atto per dire basta a un sistema patriarcale che uccide è la battaglia della sorella di Giulia Cecchettin, Elena. C’è chi l’ha vergognosamente definita portatrice di messaggi satanisti per via di una felpa indossata durante una diretta tv, il cui messaggio evidentemente era fin troppo complesso, lucido, profondo e dolorosamente vero per essere compreso da cotanta bassezza umana. 

Elena, in realtà, è una Antigone moderna, così come l’ha paragonata la scrittrice e drammaturga Valeria Parrella, citando la protagonista della tragedia di Sofocle. Parrella, in un post social, ha dedicato alcune parole proprio ad Elena ed alla sua lotta, che è diventata anche la nostra:

L’altro giorno pensavamo tutte a Elena Cecchettin, e oggi è lei che sta pensando a tutte noi. Ogni tanto, nella storia, una Antigone si alza accanto al corpo di chi deve seppellire e va davanti al coro del popolo e davanti al tiranno, e dimostra che quel dolore può essere lotta.

Elena a Storie Italiane: “Avevo già capito tutto”

Oggi ospite di Eleonora Daniele a Storie Italiane, Elena Cecchettin ha sottolineato quanto sia importante una rivoluzione culturale, mai come in questo momento storico e politico:

Secondo me c’è bisogno di una rivoluzione culturale, nel senso che viviamo in una società che accetta troppo e in cui il ruolo della donna è sempre sminuito e subiamo troppo, non riceviamo giustizia per quello che ci succede. Non è giusto che si ritenga normale che passando davanti al bar ci siano delle persone che fischino o facciano commenti, non è giusto e quelle persone non dovrebbero farlo, noi non dovremmo cambiare strada per non sentire questi commenti. Giulia mi faceva sempre cambiare strada quando passavamo di fronte ad un particolare bar, però non è giusto che noi dovessimo cambiare il nostro percorso. Quelle persone dovrebbero essere educate, dovrebbero sapere loro che non bisogna, che è una mancanza di rispetto enorme e che noi abbiamo il diritto di avere rispetto anche se siamo donne, anche se loro pensano che valiamo di meno, ma non è così, noi abbiamo bisogno di avere rispetto.

Elena, purtroppo, esattamente come tutte noi, aveva già capito tutto dopo la scomparsa della sorella Giulia:

Io molte volte in questa settimana mi chiedevo – ma com’è possibile che una persona voglia fare una cosa del genere rovinando anche la propria di vita – e non mi davo pace, e mi volevo aggrappare a qualunque cosa mi facesse pensare che magari lei fosse viva e lui l’avesse portata con sé, però sotto sotto lo sapevo quale fosse la verità, l’ho saputo dal primo momento. Quando mio padre mi ha chiamato perché Giulia non era tornata a casa ed era con Filippo, avevo già capito tutto. Volevo sbagliarmi, avere di nuovo la speranza, ma io lo sapevo.

Potrebbe interessarti anche