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Riccardo Mannino, chi è il marito di Alberto Matano: tutte le curiosità

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2024-03-10

Riccardo Mannino, avvocato cassazionista e marito di Alberto Matano, è una figura affascinante e misteriosa: scopriamo tutte le curiosità sul suo conto.  Riccardo Mannino è il marito di Alberto Matano Nato nel 1967, Mannino ha 55 anni e risiede a Roma, la stessa città in cui si è laureato in Giurisprudenza. La sua professione di …

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Riccardo Mannino, avvocato cassazionista e marito di Alberto Matano, è una figura affascinante e misteriosa: scopriamo tutte le curiosità sul suo conto. 

Riccardo Mannino è il marito di Alberto Matano

Riccardo Mannino, chi è il marito di Alberto Matano

Nato nel 1967, Mannino ha 55 anni e risiede a Roma, la stessa città in cui si è laureato in Giurisprudenza. La sua professione di avvocato lo impegna nella Corte di Cassazione, dimostrando la sua competenza legale e dedizione al lavoro.

Il loro amore è stato coltivato in segreto per 15 anni prima di coronarsi con il matrimonio. Nel giugno 2024, Alberto Matano e Riccardo Mannino hanno scelto un incantevole resort a Labico, nei pressi di Roma, come location per il loro grande giorno. 

A officiare la cerimonia è stata la conduttrice di Domenica In, Mara Venier, grande amica della coppia.

Mannino è un uomo dalle passioni variegate: ama le auto d’epoca, pratica sci sulle Dolomiti e si sposta per le strade di Roma in bicicletta, dimostrando un rispetto per l’ambiente. 

Quando ha incontrato Alberto Matano per la prima volta, ha dichiarato: “Dal primo momento, 15 anni fa, ho saputo che Alberto sarebbe stato il mio compagno”.

 

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L’intervista al Corriere della Sera

Alberto Matano e Riccardo Mannino stanno insieme da 15 anni. Solo nei mesi scorsi però, grazie a Mara Venier hanno iniziato a pensare alle nozze. Lo ha raccontato l’ex mezzobusto del Tg1 nell’intervista rilasciata a Walter Veltroni, spiegando:

Durante una cena, un paio di mesi fa, Mara, la nostra amica del cuore che oggi celebrerà, ha detto che sarebbe stato bello che noi ci sposassimo. Oggi celebreremo un amore che merita un vestito formale.

Matano ha poi ricordato la sua infanzia serena, prima che le nuvole iniziassero ad adombrare la sua esistenza, attorno ai 14 anni, quando con dolore si accorse che a dispetto dei suoi coetanei non cresceva:

E allora la mia stanza si chiuse a chiave, come un riparo dal mondo. Perché fuori mi sembrava che le cose andassero a rovescio. Ho sofferto il bullismo. Mi isolavano dai giochi, mi prendevano in giro, mi sentivo ai margini della vita.

La crescita ci è stata ed è stata graduale anche se le ferite hanno continuato a far male. Poco alla volta Alberto Matano ha iniziato ad indagare dentro di sé:

All’inizio ho avuto una vita eterosessuale, avevo successo con le ragazze. A 24 anni ho interrotto una storia d’amore. Capivo che dentro di me c’era altro, che dovevo esplorarmi, capirmi. Per dieci anni sono stato irrequieto. Cercavo un’appartenenza, anche esasperata. Pensavo che questo mi desse sicurezza. Qualcuno ci riesce. A me invece un’identità chiusa stava stretta.

Fu una sua amica psicoterapeuta un giorno a parlargli del “continuum psicosessuale come di un punto dove ciascuno di noi si può trovare, che non è mai uguale a quello di un altro”. Poi l’incontro con Riccardo e finalmente l’arrivo della stabilità:

La mia stabilità è stata una persona, non un’identità.

Ovviamente questo ha comportato delle difficoltà nell’aprirsi con i suoi genitori ai quali ha voluto raccontare i tormenti ma anche ciò che davvero voleva essere:

All’inizio erano disorientati. Io sentivo il bisogno di condividere con loro questo mio travaglio. Una sera ho deciso. Sono tornato a casa, ho spento la televisione che stavano vedendo e gli ho detto che volevo parlargli. I mei fratelli sapevano ed erano solidali. Quella sera è stata la chiave di risoluzione della mia vita. La svolta della mia vita emotiva interiore è stata proprio quando ho raccontato a loro come stavano le cose. Per loro non è stato semplice, nelle prime ore, accettare tutto questo, lo capisco. Poi da quel momento sono stati sempre al mio fianco, sempre accoglienti, solidali. Ora Riccardo viene vissuto come il quarto figlio.

Oggi sono due le cose che lo rendono davvero felice:

Lo sguardo di Riccardo e la partecipazione serena dei miei genitori a questo momento.

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