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Chi era Mario Meneguzzi, zio di Emanuela Orlandi: avrebbe molestato la sorella della 15enne: identikit, parla Natalina

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-07-12

Il caso di Emanuela Orlandi, con la nuova svolta che apre alla presunta pista familiare (in riferimento allo zio della ragazza scomparsa), torna centrale nella puntata speciale di Chi l’ha visto. Questa sera, 12 luglio, la famiglia Orlandi torna a parlare dopo l’inquietante colpo di scena. Mario Meneguzzi, zio di Emanuela Orlandi tornato al centro …

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Il caso di Emanuela Orlandi, con la nuova svolta che apre alla presunta pista familiare (in riferimento allo zio della ragazza scomparsa), torna centrale nella puntata speciale di Chi l’ha visto. Questa sera, 12 luglio, la famiglia Orlandi torna a parlare dopo l’inquietante colpo di scena.

Mario Meneguzzi, zio di Emanuela Orlandi tornato al centro dell’attenzione

Esiste davvero una pista inedita sul caso Emanuela Orlandi e che andrebbe ad escludere le presunte responsabilità del Vaticano dietro la sua scomparsa? Negli ultimi giorni c’è un nome tornato al centro dell’attenzione, ovvero quello di Mario Meneguzzi, lo zio di Emanuela Orlandi.

L’uomo è morto da diversi anni ma il suo nome è tornato centrale dopo essere comparso tra le carte di alcuni documenti inediti diffusi da TgLa7. Lo zio di Emanuela Orlandi verrebbe accusato di presunte molestie a scapito della sorella maggiore della 15enne scomparsa 40 anni fa, Natalina Orlandi. 

Marito di Lucia Orlandi, zia paterna della 15enne, all’epoca dei fatti fu lui a gestire, su richiesta dei genitori di Emanuela, i rapporti con l’esterno e soprattutto con la stampa, nonché le chiamate con i presunti rapitori della ragazza. Sebbene all’epoca fosse gestore di una caffetteria di Montecitorio, ha sempre sostenuto che il giorno della scomparsa della nipote era a Torano (Rieti). 

A gettare ombre sul suo conto anche un identikit, dal quale emergerebbe la grande somiglianza tra Meneguzzi e il profilo tracciato dal vigile e dal poliziotto dell’uomo che avevano visto parlare con Emanuela il giorno della sua scomparsa. All’epoca dei fatti Meneguzzi fu attenzionato dagli investigatori che lo pedinarono nell’ambito della pista familiare, poi abbandonata. 

Dopo le recenti rivelazioni, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha deciso di organizzare una conferenza stampa alla presenza della sorella Natalina e del suo avvocato Laura Sgrò, per fare alcune doverose precisazioni. 

Proprio Natalina ha voluto prontamente chiarire:

La cosa risale al 1978, ma con mio zio non c’è stato nulla. Lavoravamo insieme, con mio zio, da lui sono state fatte semplici avances verbali, un regalino; poi, quando ha visto che non c’era nessuna possibilità, è finito tutto lì. Non c’è stato altro. Non dissi nulla a mio padre, solo al mio fidanzato Andrea, poi diventato mio marito. E ne parlai in confessione col nostro padre spirituale. E ora questa cosa insignificante è stata venduta come chissà quale scoop. Mi sorprende che questa storia sia uscita, e per giunta era storia chiusa.

Pietro Orlandi, intanto, continua a confidare nella Commissione d’Inchiesta.

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