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Simona Ventura: “In Rai, la politica spesso ha sacrificato il merito”. E su Toffanin, Hunziker e Balivo: “Fanno bene la gavetta”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2012-01-25

Nell’ambito di una recente intervista a Sette, Simona Ventura ha parlato dei suoi progetti futuri senza però risparmiarsi sulla rete che l’ha ospitata fino al suo passaggio verso Sky. In merito alla Rai, infatti, la SuperSimo nazionale sembra avere le idee chiare circa il legame tra tv di Stato e politica, asserendo: “Vanno tagliati i …

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Nell’ambito di una recente intervista a Sette, Simona Ventura ha parlato dei suoi progetti futuri senza però risparmiarsi sulla rete che l’ha ospitata fino al suo passaggio verso Sky. In merito alla Rai, infatti, la SuperSimo nazionale sembra avere le idee chiare circa il legame tra tv di Stato e politica, asserendo: “Vanno tagliati i dirigenti: su 54 ne basterebbero solo 9. La tv di Stato si deve liberare dal cappio della politica”.

Ed ancora: “Sul mercato una Rai senza pressioni della politica potrebbe dire la sua. Fox News o Cnn possono essere politicizzate, ma per le trasmissioni sceglieranno i migliori professionisti. In Rai, la politica spesso ha sacrificato il merito”. Circa il suo futuro professionale, sembra esserci all’orizzonte “un format pazzesco” al quale starebbe già lavorando. E mentre oggi, sulla seconda rete Rai, prenderà il via la nona edizione del reality l’Isola dei Famosi, “orfana” proprio della sua presenza, Simona afferma di non vedere all’orizzonte alcuna sua erede.

Nonostante ciò, la Ventura cita alcuni nomi di giovani conduttrici che, a sua detta, starebbero facendo bene la gavetta: Silvia Toffanin, Ilary Blasi, Veronica Maya, Laura Barriales, Michelle Hunziker, che è un passo avanti, Caterina Balivo.

Simona ha anche la risposta pronta in merito alle copiose critiche che le sono spesso giunte, in particolare quelle di Andrea Scanzi che nel suo blog l’ha definita “l’apoteosi del chiacchiericcio nazional popolare”. In merito, l’ex giudice di X Factor 5 ha replicato: “Odio la puzza sotto al naso. Credo che la democrazia in tv consista nel farsi capire dal maggior numero di persone”.

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