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Report, stasera la seconda puntata su RaiTre con Milena Gabanelli: il Decreto del Fare

di Federico Lanza

Pubblicato il 2013-10-07

Si rinnova questa sera, sulla seconda rete di casa Rai, l’appuntamento all’insegna della seconda puntata di Report, la trasmissione in onda su RaiTre a partire dalle ore 21:10 circa, condotto da Milena Gabanelli. Questa settimana, Report, è andato a vedere cosa c’è di concreto nel “Decreto del Fare”,  e in tutte quelle iniziative prese dal …

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Si rinnova questa sera, sulla seconda rete di casa Rai, l’appuntamento all’insegna della seconda puntata di Report, la trasmissione in onda su RaiTre a partire dalle ore 21:10 circa, condotto da Milena Gabanelli. Questa settimana, Report, è andato a vedere cosa c’è di concreto nel “Decreto del Fare”,  e in tutte quelle iniziative prese dal Governo per rendere più trasparenti e efficaci le nomine dei grandi Enti,  dall’Eni all’Enel, da Finmeccanica all’Anas, passando per Ferrovie.

Tutte iniziative presentate con grande rilievo come fossero la medicina giusta per i mali della crisi. E’ così? A quegli annunci sono seguiti i fatti? Come verranno utilizzati i miliardi portati a casa  da Letta per incentivare l’occupazione giovanile? Cosa hanno pensato i nostri politici per  valorizzare i nostri capolavori nascosti? Uno degli annunci ai quali si è dato tanto rilievo è il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Da dove arriveranno i soldi? Si parlerà anche di  burocrazia, che costa ogni anno alle piccole e medie imprese 31 miliardi di euro.

Il “Decreto del Fare” ha previsto di snellire le procedure burocratiche e a indennizzare le imprese che hanno subito dei ritardi da parte dei funzionari pubblici. Ma è efficace? Quanto deve valere la nostra abitazione? Due terzi della ricchezza totale italiana, circa 9mila miliardi di euro, sono costituiti da immobili e sul loro valore si pagano tasse di vario genere: Imu, Tares, Service Tax, Irpef. Peccato che la rendita catastale, la base su cui si calcola l’imponibile, non venga aggiornata da decenni e, soprattutto nei centri storici, sia estremamente distante dai reali valori di mercato e spesso sia origine di ingiustizia sociale, tra cittadini di diverse regioni, comuni, ma anche di quelli che abitano sulla stessa via o addirittura sullo stesso pianerottolo. Infine la mediazione civile obbligatoria, che dal 20 settembre è tornata in vigore. Cos’è?

I cittadini prima di iniziare una causa civile devono andare davanti a un mediatore, che prova a trovare un accordo. Si applica a un vasto numero di materie, liti condominiali, casi di responsabilità medica, diffamazione a mezzo stampa, successioni ereditarie, contratti bancari e anche a liti di alto valore economico. A introdurre questo strumento ci aveva già pensato Alfano nel 2010 poi però era intervenuta la Corte Costituzionale a bloccare tutto. Chissà come andrà stavolta.

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