logo

Perché tutti parlano di Serena Bortone e Antonio Scurati: il monologo sul 25 aprile censurato dalla RAI – VIDEO

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2024-04-21

Serena Bortone è la protagonista indiscussa delle ultime ore. La giornalista ha letto in apertura del suo programma, Che Sarà, il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. L’intervento era stato cancellato dalla Rai, senza che fosse data alcuna spiegazione. Serena Bortone legge il monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati La Bortone ha ribadito …

spinner

Serena Bortone è la protagonista indiscussa delle ultime ore. La giornalista ha letto in apertura del suo programma, Che Sarà, il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. L’intervento era stato cancellato dalla Rai, senza che fosse data alcuna spiegazione.

Serena Bortone legge il monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati

Perché tutti parlano di Serena Bortone e Antonio Scurati

La Bortone ha ribadito la mancanza di una spiegazione sul perché il monologo fosse stato cancellato e ha preso la decisione di leggerlo comunque, nonostante le direttive dell’azienda. Così ha aperto il programma con le sue parole:

Nella puntata di oggi, come molti di voi sapranno, perché è notizia su tutti i giornali da stamane, era previsto un monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati. 

Monologo che, invece, non ci sarà. Ieri sera ho scoperto del tutto casualmente che il contratto di Scurati era stato annullato e pur avendo passato tutta la sera a telefonare, mandare messaggi ed email, non sono riuscita ad ottenere alcuna spiegazione. 

Di conseguenza stamattina ho dovuto chiamare Scurati per dirgli cosa era accaduto, siccome ho letto ricostruzioni fantasiose e offensive, qualche giornale ha detto che ci sarebbe addirittura una questione di soldi, preciso che la reazione di Scurati, è stata di regalarmi il testo che aveva scritto per noi, e mi ha dato il permesso di leggerlo, cosa che adesso farò.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Serena Bortone (@serenabortone)


Di seguito viene riportato integralmente il testo del monologo scritto da Antonio Scurati per la trasmissione “Che sarà” su Rai3, originariamente annullato e poi letto in diretta televisiva da Serena Bortone:

Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.

Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. 

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. 

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.

Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.

Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra.

Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Sveglia Italia🧠 (@apriteilcervello)

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Antonio Scurati (@antonioscurati)

Botta e risposta tra Meloni e Scurati

“In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo”, ha scritto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni su Facebook, in risposta allo scrittore Antonio Scurati cancellato dal programma Rai Che Sarà, condotto da Serena Bortone.

“Non so quale sia la verità – aggiunge la premier -, ma pubblico tranquillamente il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. 

Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto. Buona lettura”.

La risposta di Scurati con una lettera pubblicata da Repubblica:

Gentile Presidente, leggo sue affermazioni che mi riguardano. Lei stessa riconosce di non sapere “quale sia la verità” sulla cancellazione del mio intervento in Rai. 

Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l’entità dell’impegno.

Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. 

Io ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto. 

La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a “motivazioni editoriali”, come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico. 

Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato. Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso. 

Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo. 

Questa, gentile Presidente è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?

Le parole di Roberto Sergio

Roberto Sergio rompe il silenzio. L’amministratore delegato Rai ha deciso di parlare con La Stampa:

Questa questione, quello che è accaduto, non può finire qui…

L’amministratore delegato ha chiesto per lunedì “una relazione” e, dice, “saranno presi provvedimenti drastici”

È “surreale, surreale come sia potuto accadere”, continua parlando con il quotidiano torinese, “è necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga”.

Dello stop al monologo scritto dallo scrittore in occasione del 25 aprile, “nessuno mi ha informato”. 

Anche Sergio, come i telespettatori e i giornalisti, ha appreso del “caso Scurati dal post che la giornalista Serena Bortone ha pubblicato sui profili social”.

Per l’ad “si doveva agire diversamente”

E sottolinea: 

Possiamo anche discutere sulla richiesta di 1800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato.

Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario, un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio.

Secondo l’amministratore delegato, però, la Rai più che “carnefice” è vittima:

Di una guerra politica, quotidiana, con l’obiettivo di distruggerla.

Io non ho mai ricevuto interventi o telefonate dalla maggioranza di governo per condizionare scelte su programmi, conduttori o argomenti di qualunque genere.

Chi è Serena Bortone

Serena Bortone è una nota giornalista, autrice televisiva e conduttrice televisiva italiana. Nata a Roma il 8 settembre 1970, ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo nel 1989, lavorando nella redazione del programma di Mino Damato “Alla ricerca dell’Arca”. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse trasmissioni televisive, tra cui “Avanzi”, “Ultimo minuto”, “Mi manda Lubrano” (poi diventato “Mi manda Raitre”), e “TeleCamere”.

Dal 1998, ha iniziato la sua esperienza come giornalista politica, lavorando come inviata e autrice per “TeleCamere”. Nel 2006, è diventata anche la conduttrice del programma, al fianco di Anna La Rosa. Tra il 2000 e il 2001, ha realizzato dieci documentari per il canale Viaggi di Stream TV.

Nel 2010, è entrata a far parte della squadra del programma di approfondimento politico della mattina di Rai 3 “Agorà”, dove, dopo le prime edizioni guidate prima da Andrea Vianello e poi da Gerardo Greco, è diventata conduttrice nel 2017.

Nel 2020, l’allora direttore di Rai 1 Stefano Coletta, ha voluto Serena Bortone come conduttrice del nuovo contenitore del pomeriggio dell’ammiraglia Rai, “Oggi è un altro giorno”, in onda fino a giugno 2023. Il 7 settembre dello stesso anno, ha debuttato su Rai 1 con una nuova trasmissione, “Oggi è un altro giorno”, terminata poi il 30 giugno 2023. Il 23 settembre dello stesso anno è tornata su Rai 3 con la nuova trasmissione “Chesarà…”.

Il 19 aprile 2024, ha scoperto casualmente che la messa in onda di un monologo sul 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati, prevista per il giorno successivo all’interno del programma “Chesarà…” e contenente forti critiche all’atteggiamento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni verso fascismo e antifascismo, è stata annullata dalla dirigenza RAI per motivi editoriali. Il giorno successivo, dopo aver tentato inutilmente di ottenere spiegazioni dalla RAI sulla vicenda, Bortone, autorizzata da Scurati, ha letto in trasmissione il testo dello stesso monologo.

Serena Bortone è anche autrice di un romanzo, “A te vicino così dolce”, ispirato da fatti e persone della sua adolescenza, pubblicato da Rizzoli.

Chi è Antonio Scurati

Antonio Scurati è uno degli scrittori italiani più noti e apprezzati del nostro tempo. Nato nel 1969, Scurati ha costruito una carriera letteraria di successo grazie alla sua abilità nel raccontare storie ambientate nel passato o in un futuro distopico.

Scurati è noto per la sua trilogia dedicata a Benito Mussolini, iniziata con “M. Il figlio del secolo”, che gli ha valso il prestigioso Premio Strega nel 20192. Questo romanzo, che ha venduto 180.000 copie ed è diventato uno spettacolo teatrale, è stato seguito da “M. L’uomo della Provvidenza” e “M. Gli ultimi giorni dell’Europa”.

Oltre alla sua carriera di scrittore, Scurati è anche un accademico rispettato. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Teoria e Analisi del Testo all’Università degli Studi di Bergamo e attualmente insegna Teorie e Tecniche del Linguaggio Televisivo presso la stessa università. Inoltre, è co-direttore del master di scrittura Arti del Racconto con Gianni Canova, dove si occupa di scrittura narrativa e corsi dedicati all’epica.

Recentemente, Scurati è stato al centro di una controversia quando un monologo che aveva scritto sul 25 aprile, contenente forti critiche all’atteggiamento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni verso fascismo e antifascismo, è stato annullato dalla dirigenza RAI3. Nonostante ciò, il testo del monologo è stato successivamente letto in trasmissione da Serena Bortone, la conduttrice del programma “Chesarà…”.

Antonio Scurati è un autore che non ha paura di affrontare temi difficili e controversi. Con la sua penna affilata e il suo acuto senso critico, continua a sfidare e a stimolare i lettori, contribuendo in modo significativo al panorama letterario italiano contemporaneo.

Potrebbe interessarti anche