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Timothy Cavicchini: “Non sono razzista. Voglio che si parli del mio disco e non delle critiche a Elhaida”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-06-30

Il 2 luglio uscirà ufficialmente il primo EP di Timothy Cavicchini, il secondo classificato della prima edizione di The Voice of Italy che, dopo aver scelto Piero Pelù come vocal coach è arrivato in finale e, fino (quasi) alla fine dei “giochi”, era davvero il candidato alla vittoria, ma a gran sorpresa, il Team Cocciante, …

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Il 2 luglio uscirà ufficialmente il primo EP di Timothy Cavicchini, il secondo classificato della prima edizione di The Voice of Italy che, dopo aver scelto Piero Pelù come vocal coach è arrivato in finale e, fino (quasi) alla fine dei “giochi”, era davvero il candidato alla vittoria, ma a gran sorpresa, il Team Cocciante, silente silente si è portato a casa la vittoria con Elhaida Dani. Oltre all’EP tra poco uscirà anche il video ufficiale di A fuoco, il primo singolo di Timothy che abbiamo ascoltato durante il corso del talent show di RaiDue.

Dopo una prima intervista su VanityFair.it (del 27 giugno) il cantante si è poi lamentato sui social network, e adesso, proprio sullo stesso sito cerca nuovamente di spiegare il suo punto di vista specie per quanto riguarda il pensiero rivolto alla Dani, la vincitrice del talent: “Elhaida è entrata nelle case ma la sua canzone non è arrivata nella testa delle persone. D’altra parte che idea è far cantare a un’albanese una canzone in inglese in un talent italiano? Non è un caso che stiano già facendo uscire il suo secondo singolo; il primo è stato una «cocciantata»”.

Ovviamente, il cantante tutto muscoli e sguardi ammiccanti è stato accusato di razzismo e Vanity Fair ha voluto subito chiarire la questione risentendolo: “Non nego di aver detto certe frasi ma il modo in cui sono state riportate o perlomeno il modo in cui i lettori le hanno percepite, hanno fatto pensare che fossi razzista e questo non mi sta bene perché non lo sono assolutamente. Io ho le mie idee e non ho paura di dirle però non accetto di passare per quello che non sono”, ha precisato il cantante, per poi aggiungere:

In particolare con la frase «che idea è far cantare a una ragazza albanese un testo in inglese in un talent italiano?» criticavo per l’appunto la scelta del brano e il mescolone di identità culturali, ma se la ragazza invece che albanese fosse stata danese sarebbe stato lo stesso e probabilmente non mi avrebbero dato del razzista. Ho scritto certi commenti rabbiosi su Twitter perché mi aspettavo che nell’articolo su Vanity si parlasse più del video di A fuoco e del mio nuovo disco che uscirà il 2 luglio, invece è stata data più evidenza alle critiche a Elhaida che peraltro è una collega che stimo: i miei commenti, lo ripeto, erano solo un giudizio personale sulla canzone.

Polemica o meno, Cavicchini sembra che al momento abbia davvero tante (troppe) cose da imparare, dare tempo al tempo sarebbe la giusta soluzione (il tutto scritto con un occhiolino ammiccante Timothy, non avere paura).

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