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Emma, Intervallo è la canzone per il padre: “La sua morte è stata la mazzata finale dopo il cancro”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-10-15

Il nuovo album di Emma, Souvenir, contiene un brano dal titolo Intervallo, che è il cuore dell’intero disco. La canzone è dedicata al padre morto, Rosario Marrone, venuto a mancare prematuramente un anno fa dopo una battaglia contro la leucemia.  Emma e la morte del padre: la canzone Intervallo In una intervista a Il Messaggero, …

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Il nuovo album di Emma, Souvenir, contiene un brano dal titolo Intervallo, che è il cuore dell’intero disco. La canzone è dedicata al padre morto, Rosario Marrone, venuto a mancare prematuramente un anno fa dopo una battaglia contro la leucemia. 

Emma e la morte del padre: la canzone Intervallo

Emma e il padre

In una intervista a Il Messaggero, Emma ha svelato come è nata la canzone Intervallo dedicata al padre e cosa c’è dentro:

Un mese dopo la scomparsa di papà, chiacchierando con Franco126, che mi ha aiutato a scriverla. Mi ero allontanata per due giorni: non ho fatto in tempo a tornare per salutarlo. Provavo un senso di colpa gigantesco. L’ho esorcizzato con questa canzone. Se fossi rimasta a casa a fissare il soffitto, forse non sarei uscita dal buco nero.

A Vanity Fair, la cantante salentina ha aggiunto:

La morte di mio padre è stata la mazzata finale dopo una vita non proprio serena, segnata dal cancro con cui ho combattuto per dieci anni. È stato durissimo, non solo perché è stata una morte prematura, ma perché vivere accanto a una persona con una patologia così violenta è difficile. Quando si è ammalato sono tornata in Puglia e ho vissuto con lui fino alla fine. Anche se negli unici due giorni in cui mi sono allontanata, lui se n’è andato. Però credo che questo sia stato anche un suo regalo per non farmi assistere alla sua fine.

Parlando di papà Rosario ha spiegato chi era e cosa rappresentava per lei:

Il mio super eroe, il mio miglior amico, un Peter Pan. Mi divertivo tantissimo con lui, uscivamo insieme, lui veniva ai miei concerti e alla fine lo trovavo sempre nei camerini con i musicisti a farsi i cicchetti di rum.

Mi ha trasmesso la passione per la musica ed è stato il mio primo talent scout: mi ha scoperto che cantavo di nascosto nella mia cameretta. Da quando avevo 10 anni, ha cominciato a portarmi in giro a fare le serate, all’inizio facevo solo la corista, poi la solista.

Oggi è in quella fase del lutto in cui, dice, ogni tanto si arrabbia:

Perché penso che potevano lasciarmelo ancora un po’ e che doveva vivere il momento migliore della sua vita, doveva continuare a divertirsi e a godersi la pensione. È andata così. Ma mi sento fortunata perché grazie alla musica sono riuscita a trovare una chiave per aprire una porta. E vorrei dire con questo album anche che ci si può rialzare dopo un dolore così grande.

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