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C'è posta per te

Postini di C’è posta per te, ecco i “pericoli”: gente che urla dal balcone e “lupare”

Valentina Gambino 20/02/2018

Se per molti telespettatori appassionati di C’è posta per te, la curiosità viene dalle storie (per scoprire come sono andate a finire una volta usciti dal programma dopo avere aperto la busta), alcuni si chiedono anche il ruolo dei Postini nel corso dell’anno, quando la trasmissione ideata e condotta da Maria De Filippi, non è […]

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Se per molti telespettatori appassionati di C’è posta per te, la curiosità viene dalle storie (per scoprire come sono andate a finire una volta usciti dal programma dopo avere aperto la busta), alcuni si chiedono anche il ruolo dei Postini nel corso dell’anno, quando la trasmissione ideata e condotta da Maria De Filippi, non è presente nel palinsesto della rete ammiraglia di Casa Mediaset. Chi sono e che ruolo svolgono? A risolvere l’arcano, ci ha pensato il nuovo numero di TV Sorrisi e Canzoni, in edicola da oggi.

I Postini di C’è posta per te, il loro ruolo

In questa nuova stagione di C’è posta per te, i Postini ufficiali del people show del sabato sera Mediaser sono quattro. Marcello Mordino (64 anni), Maurizio Zamboni (49), Gianfranco Apicerni (32) e la new entry Chiara Carcano (26) che ha preso il posto di Raffaella Mennoia, oggi autrice di Uomini e Donne e Temptation Island.

Qual è il compito dei Postini di C’è posta per te? La loro missione appare più complessa del previsto. Ed infatti, la disponibilità temporale che devono garantire al programma è di circa 6/8 mesi. Ed infatti, le varie puntate non vengono registrate una dietro l’altra, bensì in un lasso di tempo ben più ampio e quindi loro, devono avere la possibilità di partire per consegnare la Busta, ogni volta che è possibile.

Ecco i “pericoli” dei Postini di C’è posta

“Una volta mi è capitato di aspettare per due giorni una signora sotto casa per poi scoprire da un vicino che era in ferie”, ha rivelato Maurizio. “Oppure di cercare l’unica donna vedova in un paesino senza sapere il suo nome, ma ce l’ho fatta”. Non sono mancate anche reazioni “estreme”, tipo gente che urla dal balcone oppure qualcuno che minaccia con la lupara. Per fortuna però, la maggior parte delle persone accoglie positivamente la busta di C’è posta.

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