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Sanremo 2024, chi è il proprietario del Teatro Ariston? Retroscena sugli ospiti: “Madonna la più incontentabile”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2024-01-22

Walter Vacchino è il proprietario del Teatro Ariston dove, anche quest’anno, si terrà Sanremo 2024. Con la sorella Carla al suo fianco, sono i veri boss di questa festa musicale che fa sognare tutta Italia. Sanremo 2024, chi è il proprietario del Teatro Ariston Il signor Vacchino non è solo un volto noto per aver …

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Walter Vacchino è il proprietario del Teatro Ariston dove, anche quest’anno, si terrà Sanremo 2024. Con la sorella Carla al suo fianco, sono i veri boss di questa festa musicale che fa sognare tutta Italia.

Sanremo 2024, chi è il proprietario del Teatro Ariston

Sanremo 2024, chi è il proprietario del Teatro Ariston? Retroscena sugli ospiti

Il signor Vacchino non è solo un volto noto per aver aperto le porte dell’Ariston, ma è anche un poliedrico showman che ha messo le sue mani in ogni tipo di intrattenimento possibile. 

Ha scritto e prodotto spettacoli teatrali, programmi TV e persino si è immischiato nel mondo delle cariche pubbliche, sportive e dello spettacolo. 

Ah, e non dimentichiamoci che dal 1982 ha anche ottenuto il titolo di Cavaliere della Repubblica. 

E cosa ne pensa del suo amato Teatro Ariston? In un’intervista rilasciata al settimanale Chi, Walter ha dichiarato: “Questo teatro è come un individuo”. 

Il teatro Ariston, che suo padre Aristide inaugurò il 31 maggio 1963, era nato con un’idea di grandeur, così come ha aggiunto tramite un’intervista al settimanale Oggi:

Mio padre era un visionario e sognava di fare concorrenza a Cannes e al Festival del cinema con un teatro che fosse anche un cinema multisala, un palazzo dei congressi e perfino un albergo integrato. 

Il nome Ariston fu scelto non solo per la radice Ari che era la stessa del suo nome, ma anche per indicare l’eccellenza. Aristos in greco vuol dire “il migliore”.

Ospiti Sanremo, il retroscena su Madonna

E per quanto riguarda ospiti e retroscena, Walter Vacchino ha parlato anche di Madonna:

La prima volta che venne, nel 1995, arrivò con 25 persone e pretese un camerino arredato con palme e divani bianchi. Siccome nessuno doveva vederla, avevamo creato per lei un percorso alternativo. 

Cercai di spiegarle il passaggio da fare, ma non mi ascoltava. Anzi, ebbi l’impressione che se avessi continuato a parlare avrei rischiato di essere malmenato dai bodyguard. 

Nel ’98, chiese una tavola imbandita di ogni ben di Dio, e poi si limitò a intingere un dito nel gorgonzola, senza mangiare altro. Non voleva usare i phon italiani, si portò i suoi dall’America. 

Ma c’era un problema di incompatibilità delle spine elettriche. Fummo costretti a comprare un trasformatore e a costruire per lei un impianto apposito. Non l’abbiamo mai più usato, sto valutando l’idea di esporlo in vetrina con il cartello “il trasformatore di Madonna”.

Vacchino ha parlato anche di Amadeus, conduttore e direttore artistico di Sanremo 2024:

Lo conoscevo già perché era venuto all’Ariston per i Premi di Regia televisiva. Mi sembrava un personaggio dall’aplomb inglese, misurato. L’ho visto crescere professionalmente qui, negli anni del festival, è diventato più sciolto.Ha preso coscienza delle sue possibilità e si permette improvvisazioni come faceva Mike Bongiorno. Ha la serenità di sorprendere e giocare. Ed è grandissimo a fare la spalla.

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