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Serena Grandi condannata per bancarotta, mancati pagamenti e scritture contabili sparite: ecco che succede

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-09-23

Serena Grandi condannata a due anni e due mesi per bancarotta e per non aver tenuto le scritture contabili del suo ristorante andato in fallimento. Nel 2013, l’attrice lanciata da Tinto Brass aveva aperto un locale nel cuore di Borgo San Giuliano, così come fa sapere Il Resto del Carlino. Serena Grandi condannata a due …

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Serena Grandi condannata a due anni e due mesi per bancarotta e per non aver tenuto le scritture contabili del suo ristorante andato in fallimento. Nel 2013, l’attrice lanciata da Tinto Brass aveva aperto un locale nel cuore di Borgo San Giuliano, così come fa sapere Il Resto del Carlino.

Serena Grandi condannata a due anni e due mesi per bancarotta

L’aveva battezzato “La Locanda di Miranda”. Ma dopo un anno dall’apertura, per quel ristorante erano iniziati i guai. Guai che sono sfociati ieri mattina, nel tribunale di Rimini, in una condanna per l’attrice. Serena Grandi è stata, infatti, condannata a due anni e due mesi di reclusione per il crac della società ’Donna serena srl” che aveva gestito per due anni il locale di Borgo san Giuliano.

Oltre alla bancarotta, la giunonica attrice è stata accusata anche di non avere tenuto le scritture contabili, documentazione obbligatoria per chi gestisce un locale:

In più era stata anche accusata di aver distratto parte dei beni strumentali impiegati presso lo stesso ristorante. Oltre ai due anni e due mesi di carcere inflitti, alla Grandi sono state anche applicate le pene accessorie dell’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per tre anni.

L’inchiesta si era aperta nel 2013 quando alcuni dipendenti accusarono Serena Grandi di non pagare gli stipendi:

Era stato solo l’inizio di una vicenda che aveva portato prima alla chiusura del ristorante e poi al fallimento della società che lo gestiva “Donna serena srl”. Il ristorante era stato inaugurato nel 2013, proprio nello stesso anno in cui Serena Grandi aveva ritrovato popolarità grazie ad un cammeo nel film “La grande bellezza”, vincitore dell’Oscar come miglior film straniero.

Dopo un potenziale buon inizio, i dipendenti incominciarono a rivolgersi agli avvocati tanto da che lo stesso era stato prima chiuso e poi dichiarato fallito nel 2015:

Serena Grandi, in qualità di legale rappresentante della società, era stata accusata di aver distratto anche parte dei beni strumentali, impiegati presso il ristorante, e sottratto i libri contabili e altra documentazione obbligatoria per legge relativi alla gestione del ristorante. Accuse che, a più riprese, l’attrice aveva respinto nel corso di interviste tv. Ieri però si è concluso un primo capitolo con la condanna della Grandi a due anni e due mesi per il crac.

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