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Pride Month 2023, #1 Raffaella Carrà: perché è stata (e continua ad essere) icona gay mondiale

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-06-01

Buon Pride Month 2023 a tutti! Inizia ufficialmente il mese dell’orgoglio LGBTQIA+ e non poteva che essere Raffaella Carrà, regina della televisione ed icona gay mondiale, ad aprire la nostra rassegna. Lei, che per tutta la sua vita ha sempre parlato di libertà, orgoglio ed uguaglianza.  Pride Month 2023, #1 Raffaella Carrà Morirò senza saperlo. …

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Buon Pride Month 2023 a tutti! Inizia ufficialmente il mese dell’orgoglio LGBTQIA+ e non poteva che essere Raffaella Carrà, regina della televisione ed icona gay mondiale, ad aprire la nostra rassegna. Lei, che per tutta la sua vita ha sempre parlato di libertà, orgoglio ed uguaglianza. 

Pride Month 2023, #1 Raffaella Carrà

Pride Month 2023, Raffaella Carrà

Morirò senza saperlo. Sulla mia tomba lascerò scritto: “Perché sono piaciuta tanto ai gay?”.

Questa frase di Raffaella Carrà rappresenta la perfetta sintesi di quello che la nota conduttrice è stata. Un simbolo di umiltà e di apertura verso ogni forma di diversità. 

Come ha sostenuto Francesco Canino sul Fatto, “quando la parola gay ancora non esisteva nel vocabolario italiano, Raffaella Carrà era già un’icona gay”. Da sempre simbolo di una intera comunità, che ha compreso, coccolato e verso la quale è stata perennemente riconoscente. 

Per molti giovani di varie generazioni, la Carrà ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento, tanto di rivelare:

Ricevevo tante lettere di ragazzi gay. Scrivevano: “Non mi suicido solo perché ci sei tu”. Con loro diventavo io la spalla a cui appoggiarsi.

Raffella era consapevole di essere diventata una icona gay, pur non comprendendone il motivo. “Non ho fatto nulla”, commentava. 

Ma lei, in fondo, icona gay evidentemente lo era nata e non diventata. Cercando una motivazione, diceva:

Credo di piacere ai gay perché sono la bambola che non si sono mai potuti concedere da bambini.

Ma andando poi più in profondità, si comprende perfettamente il motivo di tanto amore nei suoi confronti. Frutto di quell’abbraccio che non ha mai negato a nessuno, privo di qualunque forma di pregiudizio:

Sono persone con un grande bisogno di fantasia e di sentirsi uguali, e per me sono assolutamente uguali. Non ho preconcetti di nessun tipo. Ci saranno persone più intelligenti meno intelligenti, cattive oppure invece assolutamente dolci. Io ho un feeling con loro: qualche volta nella vita si ha un feeling senza parlare e questo evidentemente è nato in maniera spontanea. Perché io non promosso nulla: sono stati loro che mi hanno scelta e di conseguenza io li rispetto prima e li amo dopo.

Raffaella Carrà è stata e continua ad essere anche simbolo dei Pride, rispetto ai quali ha sempre avuto parole di grande rispetto. A Gramellini, che le chiedeva cosa ne pensasse dell’eccesso di colori (pur sempre inoffensivo) dei Pride, la Carrà replicò nel modo più intelligente possibile:

Tra loro ci sono degli esibizionisti. Anche dei ladri e dei delinquenti, se è per questo. Come tra gli etero.

Era il 1979, in una intervista a Sorrisi e Canzoni quando diceva:

Vorrei che la gente smettesse di guardarli male. Hanno diritto al rispetto e anche a un po’ di compassione, visti i problemi umani e sociali che devono affrontare.

Trent’anni dopo, quando le fu consegnato il meritatissimo World Pride Award, a Madrid, il suo punto di vista rimase sempre lo stesso: 

Non capisco perché molte persone che nascono con preferenze sentimentali e sessuali differenti, per quanto siano rispettose degli altri queste vengono trattate con violenza. Io ripudio e odio la violenza. Sono una donna libera e sono una donna di pace. Spero davvero che questa situazione, che già sta facendo grandi passi in avanti verso il futuro, migliori ulteriormente, così che possa raggiungersi una piena uguaglianza e una serenità stupenda.

Simbolo di una coerenza che oggi manca, in politica come nella società in generale. E che spiega alla perfezione perché Raffa è diventata il simbolo indiscusso della comunità LGBTQIA+, delle donne emancipate e della libertà in generale.

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