logo

Pride Month 2023, #15 Michele Bravi ci spiega l’importanza della lotta “per non retrocedere sui diritti”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-06-15

Michele Bravi è il 15esimo protagonista della nostra rassegna sul Pride Month 2023. Dal 2017 il cantante si è definito fluido. A Open di recente ha commentato l’attuale situazione tutta italiana, dove la lotta per i diritti LGBTQIA+ continua ad essere di fondamentale importanza.  Pride Month 2023, #15 Michele Bravi  Non è certo la prima …

spinner

Michele Bravi è il 15esimo protagonista della nostra rassegna sul Pride Month 2023. Dal 2017 il cantante si è definito fluido. A Open di recente ha commentato l’attuale situazione tutta italiana, dove la lotta per i diritti LGBTQIA+ continua ad essere di fondamentale importanza. 

Pride Month 2023, #15 Michele Bravi 

Michele Bravi, Pride Month

Non è certo la prima volta che Michele Bravi, 28 anni, si espone in maniera chiara e senza sbavature sull’argomento. Era proprio il 2017 quando, alla vigilia della sua partecipazione al Festival di Sanremo, fece coming out. Da allora, ha ammesso, dal mondo dello spettacolo ha intravisto una maggiore apertura rispetto a quella riservata in passato a chi lo ha fatto prima di lui. 

Al tempo stesso è consapevole che “la lotta non è finita”, ed anzi, a maggior ragione oggi acquista una maggiore importanza. Pur sentendosi fortunato, sente ugualmente la responsabilità di mobilitarsi:

Il mio contributo è nel mio apporto artistico. Sono molto preoccupato. Se fino ad oggi la lotta era per avanzare, ora mi sembra che sia per non retrocedere. Stiamo vivendo una battuta d’arresto. Nel mio settore le parole hanno un peso specifico ben preciso. Ci sono una serie di libertà che io sento a rischio. Ho visto succedere cose che pensavo di poter leggere solo in un libro di fantascienza.

Michele non ha voluto puntare il dito solo contro una classe politica, quella dell’attuale governo:

E’ troppo facile dare colpa a una sola classe politica, che decidiamo noi. Il tessuto valoriale di un Paese lo fanno le persone, non i politici. Non mi spaventano i politici, ma le persone comuni. E in questo momento c’è proprio un pensiero globale che sta prendendo una direzione che non mi piace, ma d’altronde la storia è piena di scelte sbagliate.

Per questo ha voluto ribadire l’importanza della lotta e dei Pride:

Se le persone continuano a farsi così tante domande e a discutere ad esempio su come la gente dovrebbe manifestare in questa occasione, vuol dire che la lezione non ancora passata.

Potrebbe interessarti anche