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Gad Lerner: “La7 non deve diventare una tv contro Berlusconi”

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-06-09

Secondo Gad Lerner, La7 non deve diventare una televisione contro Berlusconi. Intervistato dal Corriere della Sera, il conduttore dell’Infedele sottolinea: Se ragionassimo così sarebbe un errore terribile, considerando tra l’altro che l’era di Berlusconi si sta avviando al termine. Una tv contro Berlusconi sarebbe meno competitiva, oltre che vecchia. In realtà La7 è una televisione …

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Gad Lerner

Secondo Gad Lerner, La7 non deve diventare una televisione contro Berlusconi. Intervistato dal Corriere della Sera, il conduttore dell’Infedele sottolinea:

Se ragionassimo così sarebbe un errore terribile, considerando tra l’altro che l’era di Berlusconi si sta avviando al termine. Una tv contro Berlusconi sarebbe meno competitiva, oltre che vecchia. In realtà La7 è una televisione moderna, che mostra tutta la decrepitezza del Duopolio Collusivo, recitativo e anacronistico, con una compagnia di giro in grado di parlare di giustizia, politica internazionale e immigrazione con una semplice telefonata, facendo finta di sapere di cosa sta parlando. Noi siamo aperti a nuovi linguaggi.

Lerner prosegue:

Oggi c’è una Telecom Italia Media più coraggiosa, più legata al prodotto: non mi lascerei condizionare dai colori politici. Ora incassiamo i frutti di dieci anni di semina. Abbiamo guadagnato pubblico con un’offerta alternativa, anche parlando di filosofia in prima serata senza sovrapporre voci e senza urlare. Oggi siamo la tv del ritorno della Bignardi, di Crozza, di Lilli Gruber, delle sperimentazioni di Marco Paolini. E di un ottimo tg diretto da Enrico Mentana che fa il proprio lavoro: dà notizie. Ma in Italia diventa un caso una tv che racconta quanto poi si legge sul Corriere della Sera.

Infine, sul caso Santoro.

L’operazione Santoro è un caso da scuola di demenziale eterogenesi dei fini. Hanno voluto assecondare la folle diagnosi di Berlusconi che attribuiva ad Annozero la sconfitta elettorale, quando invece la risposta era la sua immagine allo specchio. Hanno continuato a pensare che La7 fosse una nicchia irrilevante. Invece ora si scopre che il bisogno di informazione fa crescere i nostri ascolti. Noi saremo bravi, ma è stato anche il pubblico a cercarci, a “volerci”. Dopo anni di share calcolato a 1-virgola, provo le vertigini quando leggo dati a due cifre.

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