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“Se domani non torno, distruggi tutto”, la poesia di Cristina Torre Cáceres è virale dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin: il testo integrale

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2023-11-23

“Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. / Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. Si tratta degli ultimi due versi della poesia di Cristina Torre Cáceres, nota artista e attivista peruviana, che si è diffusa sui social dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin. “Se domani non torno, distruggi tutto”, …

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“Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. / Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. Si tratta degli ultimi due versi della poesia di Cristina Torre Cáceres, nota artista e attivista peruviana, che si è diffusa sui social dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.

“Se domani non torno, distruggi tutto”, la poesia di Cristina Torre Cáceres

“Se domani non torno, distruggi tutto”, la poesia di Cristina Torre Cáceres

Il 105° femminicidio ha come tragica protagonista Giulia Cecchettin, la giovane di 22 anni originaria di Vigonovo, Venezia, brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta.

Dopo la diffusione della notizia del ritrovamento del cadavere, numerosi post legati all’incidente si sono diffusi in massa sui social network. 

In segno di solidarietà e sostegno alla famiglia della vittima, molti utenti hanno condiviso i versi di Torre Cáceres, citati anche dalla sorella di Cecchettin, Elena, sia su Instagram che durante un intervento in diretta alla trasmissione “Diritto e rovescio”: “Per Giulia bruceremo tutto”.

Ecco il testo integrale.

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).
Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucía).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.
Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.
Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.
Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.
Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
Ma, per carità, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.
Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.

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